8,5 italiani su 10 a Pasqua resteranno a casa

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Lo rende noto Federalberghi: per motivi economici le gite fuori porta sono state depennate dalle necessità e dei programmi pasquali. Gli italiani preferiscono trovare nuovi sistemi per staccare la spina in questi pochi giorni di vacanza. 

Gli alberghi che lavorano principalmente d’estate approfittano del ponte di Pasqua per rinfrescare le offerte ai clienti abituali e per convincere nuovi clienti ad approfittare di servizi low cost. La crisi, però, si fa ancora sentire e per ragioni economiche moltissimi italiani hanno scelto di restare a casa anche nella Pasqua 2015.

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Coloro che al contrario partono, si stima un popolo di viaggiatori pari a 9 milioni di persone, opterà necessariamente per soluzioni low cost, che non vuol dire scegliere il B&B al posto dell’hotel, ma chiedere ospitalità a parenti e amici che non si vedono da un po’.

Oltre agli strascichi della crisi, è anche il tempo a guastare le feste visto che pioggia e freddo stanno interessando diverse regioni del nostro Paese. Federalberghi fa un bilancio il più obiettivo possibile della situazione indicando nei motivi economici quelli principali per rimandare il viaggio di Pasqua (49,4% delle risposte). S seguire non si parte per motivi famigliari (21,9%) o per motivi di salute (17,1%).

Quello che si deve evitare di fare nelle statistiche, ad ogni modo, è un paragone con l’anno scorso quando il ponte di Pasqua era molto vicino al ponte del 25 aprile rendendo praticamente automatica la fusione delle due feste.

Per il 2015 è meglio offrire agli analisti dei dati secchi: 9,05 milioni di italiani tra maggiorenni e minorenni si muoveranno in questo fine settimana e fino a Pasquetta e la metà di loro andrà a casa di parenti e amici. Il movimento turistico sarà dunque esiguo e capace di generare un giro d’affari ridotto, inutile per far girare l’economia.

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