Ipo da record per Moncler con domande che superano di molto l’offerta

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 Grandi risultati per Moncler che inizierà la sua avventura a Piazza Affari lunedì 16 dicembre. Il famoso piumino fa registrare un Ipo da record mostrando che c’è attenzione verso la società da parte degli investitori. L’offerta da oltre 20 miliardi è stata più che superata con la domanda che è superiore di 31 volte. Questi sono gli investitori istituzionali con l’offerta che per il 90% delle azioni da sottoscrivere era rivolta a loro. Era da tanto tempo che non si vedeva questo entusiasmo per l’entrata in Borsa di una società. Un entusiasmo che ha portato le  banche d’affari a stabilire un prezzo di 10,20 euro per ogni azione. La forchetta era tra 8,70 euro e 10,20 euro, quindi il prezzo stabilito è il massimo. La raccolta della società, che non ha effettuato aumento di capitale ma solo vendita di azioni, è stata di 681 milioni di euro. Il valore della società è di 2,55 miliardi di euro.
L’Ipo di Moncler dimostra la crescita e l’importanza del settore del lusso made in Italy e l’interesse degli investitori stranieri. In effetti, la domanda istituzionale per Moncler è arrivata equamente da Stati Uniti, Europa e resto del mondo. Tra i fondi sovrani ci sono il governo di Singapore, la Qatar Holding 8, che controlla Valentino, e il governo di Pechino. Per ciò che riguarda i grandi investitori americani, ci sono Black Rock, Capital Group e Fidelity. In Italia ci sono invece le Assicurazioni Generali e la società di gestione Kairos.
Anche i piccoli investitori si sono mostrati molto interessati a Moncler. La domanda è più allta dell’offerta di circa 14 volte e per una cifra di 97 milioni. Il sorteggio stabilirà chi potrà investire sulla società. Questo entusiasmo è quindi una conferma del fatto che il lusso interessa i mercati finanziari, visto anche che altre società come Cucinelli e Ferragamo hanno fatto registrare domande elevate e maggiori delle offerte.
Il presidente di Moncler Remo Ruffini, che ha comprato l’azienda nel 2003 in crisi, mantiene la sua partecipazione del 31,9%. Le vendite sono soprattutto dei fondi Carlyle, Eurazeo e Brand Partners.

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