Un ciclone contro il ferro

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 Il mercato delle materie prime è uno dei più condizionati dalle condizioni meteo. Per questo non è strano che un ciclone possa mettere a repentaglio il mercato del ferro. A rischiare sembra siano tutti i materiali ferrosi e la causa di tutto è un ciclone che sta per abbattersi sul Western Australia.

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Per precauzione, dunque, sono stati chiusi alcuni porti, tra cui quelli usati da Rio Tinto e da Bhp Billiton per la spedizione del ferro verso la Cina e sugli altri mercati internazionali. Prevenire è meglio che curare, questo è poco ma sicuro, ma è anche vero che adesso metà della fornitura di ferro è bloccata.

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A farne le spese sono le industrie siderurgiche che saranno presto costrette a sospendere la produzione con un effetto a cascata quasi “rovinoso”. I prezzi dei materiali ferrosi, nel breve periodo, sono dunque destinati a salire, dopo un periodo molto intenso che ha visto scendere il prezzo del ferro, sotto i 154 dollari per tonnellata.

Le previsioni che abbiamo appena annunciato, tuttavia, dovranno fare i conti con un calo della domanda di materiali ferrosi. Questo particolare potrebbe frenare i rincari. Quanto al ciclone che abbiamo annunciato in apertura, è atteso per mercoledì: venti fino a 280 chilometri orari, soprattutto nella zona di Port Hedland.

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