Tavan Tolgoi rinvia il debutto in borsa

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 Mentre Piazza Affari si prepara per Moleskine, Moncler e Versace si prende atto di una battuta d’arresto per un’altra azienda molto importante nel mercato azionario come Tavan Tolgoi. Non siamo, come si capisce bene dal nome dell’azienda, nel versante europeo.

 Torna l’entusiasmo sul mercato dei minerali del ferro

Tavan Tolgoi, infatti è un progetto di sviluppo minerario portato avanti in Mongolia che in questo momento, nonostante la volontà di procedere all’estrazione di coke dalla maxi miniera già costruita, si trova in difficoltà finanziarie.

La decisione d’interrompere la fornitura alla Cina con la contestuale richiesta d’aiuto allo Stato, ha fatto drizzare le orecchie agli investitori che hanno dovuto accettare l’ennesimo rinvio alla quotazione in borsa. La Tavan Tolgoi, infatti, sperava in una IPO da 3 miliari di dollari da mettere a segno contemporaneamente nelle borse di Ulan Bator, Londra e Hong Kong.

 I paesi emergenti spingono le quotazioni auree

Purtroppo la debolezza del mercato del carbone ha tarpato le ali dell’impresa. Molti ritengono che la colpa, in gran parte, sia da attribuire al Governo Mongolo che non è riuscito a sfruttare in modo morigerato e programmato una risorsa che poteva risollevare l’economia del paese che ha visto, soltanto l’anno scorso, crescere del 10 per cento il PIL.

Basta pensare che era nelle intenzioni di distribuire un pacchetto di azioni Tavan Tolgoi a tutti i cittadini mongoli. Il populismo è stato deleterio.

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