Solo qualche settimana fa il caso Mt. Gox, in Giappone, aveva impressionato governi e mondo della finanza. Ma i fallimenti delle piattaforme online che gestiscono i traffici e gli scambi con i Bitcoin, le criptovalute piรน antiche, quotate e diffuse al mondo, sembrano non essere piรน casi isolati.ย
>ย BitCoin: Mt.Gox dichiara bancarotta
Arriva infatti proprio oggi dal Canada la notizia di un’altro fallimento e di un’altra chiusura, quella della piattaforma online Flexcoin, che gestiva un traffico minore di Bitcoin rispetto a ย quello di Mt. Gox. I gestori della piattaforma hanno dichiarato di essere stati vittime di un attacco informatico e di aver perso quasi 900 unitร della moneta virtuale per un totale di circa 600 milioni di dollari di perdite.
>ย Inchiesta sui Bitcoin spariti
Il bilancio degli attacchi informatici alla moneta virtuale piรน quotata al mondo diventa quindi ancora piรน pesante. Anche i gestori di Mt. Gox, infatti, hanno inizialmente dichiarato una sparizione di un numero ancora piรน alto di Bitcoin per analoghi motivi, prima di dichiarare bancarotta, sebbene la vicenda nipponica resti ancora da chiarire.
In Giappone, inoltre, a Tokyo, ad essere implicati nelle perdite sono stati ben 750 mila Bitcoin, ovvero, circa il 6 per cento del totale delle monete attualmente circolanti.
I gestori di Flexcoin, invece, hanno detto che nulla di male รจ capitato a coloro che avevano scelto una modalitร di deposito offline, quella definita come cold storage. Questa recente ondata di fallimenti e problemi di sicurezza occorsi negli ultimi tempi alla moneta virtuale ne sta incrinando perรฒ di sicuro reputazione e valore a livello internazionale.