Gli effetti del QE sul Pil

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Quantitative Easing, quali vantaggi per il Pil italiano? Si verificherร  un incrementoย del Prodotto interno lordoย fra quest’annoย e il prossimo anno. Un incrementoย paro all’1,8%. Si registreranno inoltre 3,2 miliardi di risparmio sugli interessi per le imprese.

 

Sarร  dunque questo per l’Italia l’effetto del QE della Bce, secondo quanto รจ stato riferito dalย Centro studi di Confindustria, il qualeย calcola la spinta complessiva alla crescita che sarร  provenienteย da minori tassi e cambio piรน debole:

Il programma di espansione monetaria appena annunciato dalla Bce ha un’ampiezza tale da diminuire, in base alle elaborazioni del Csc, i tassi reali sui titoli a lungo termine di 109 punti base. Inoltre il QE produce un indebolimento del tasso di cambio effettivo dell’euro, che il Csc quantifica dell’11,4%, anch’esso in parte giร  avvenuto. Parte di questi effetti sono giร  stati anticipati dai mercati, perciรฒ le ricadute su Pil e conti delle imprese saranno piรน rapide.ย Il combinato tassi-cambio rafforza l’attivitร  economica, evidenzia il Csc: i minori tassi alzano il Pil italiano dello 0,2% nel 2015 e di un ulteriore 0,4% nel 2016; il cambio piรน debole dello 0,6% in ciascun anno. La spinta complessiva รจ, dunque, pari allo 0,8% nel 2015 e all’1,0% nel 2016.

Nel contempo, la riduzioneย dei tassi sui titoli si trasmette al costo del denaro pagato dalle imprese, con un risparmio che il Csc calcolaย in 3,2 miliardi di euro all’anno. Il programma di espansione monetaria della Bce, rammentaย il Csc, si รจ reso necessario per il fatto che i tassi reali a lungo termine sono ancora alti, in relazione alle condizioni di crescita economica, in molti paesi dell’Euroarea. E tendono a salire con la riduzione della dinamica dei prezzi, ormai sottozero. Lo stimolo fornito dai bassi tassi nominali a consumi e investimenti, perciรฒ, รจ limitato e addirittura si riduce.