Assunti se rinunciano alla causa, il caso di BNL

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BNL-BNP Paribas ha una serie di valutazioni da fare su 54 posizioni. I dipendenti che hanno fatto una causa all’azienda per mancata regolarizzazione, sono stati invitati a rinunciare alla causa, al fine di essere assunti. Un caso che fa discutere. 

Questo è un caso che riguarda una cittadina alle porte di Roma, parliamo del Comune di Pomezia. A partire dal primo giugno, la banca BNL-BNP ha deciso di affidare l’appalto per la gestione del centro di archiviazione pometino ad una nuova società. Questa ha deciso di utilizzare i propri dipendenti lasciando a casa quelli di Scai Service già impiegati per il servizio.

I lavoratori hanno deciso d’intentare una causa e si sono rivolti al giudice al fine di essere regolarizzati direttamente dalla banca lasciando la società cui era stato appaltato il servizio di archivio. L’istituto di credito ha risposto loro con la proposta di un contratto a tutele crescenti ma con una clausola che fa discutere: chi vuole essere assunto non deve più rivendicare nulla nei confronti di BNL quindi deve rinunciare alla causa.

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La rinuncia alla causa per un contratto a tutele crescenti che va a sostituire quello precedente dell’articolo 18. 54 lavoratori dell’archivio BNL di Pratica di Mare da Italarchivi dovranno adesso decidere il da farsi. Fino a questo momento i dipendenti dell’archivio erano sempre stati confermati in base ad una clausola di salvaguardia che scatta in caso di subentro nell’appalto di una nuova azienda. Italarchivi però adesso sostiene di non essere subentrata a Scai Service ma di offrire un servizio in outsourcing che non ha continuità con quello svolto in precedenza.

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