Attese positive sui mercati azionari nel 2014

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 Quale risvolto potrebbero riservare agli investitori i listini azionari per il nuovo anno? Le previsioni potrebbero offrire particolari spunti interessanti soprattutto sul listino italiano dove sono quotate le più importanti Società italiane. Armando Carcaterra, Direttore investimenti di Anima SGR, nel consueto report mensile, studia gli scenari riguardanti il prossimo anno dei listini azionari e obbligazionari. La sua concezione è particolarmente positiva sia per quello che concerne Piazza Affari così come per gli altri Stati membri della zona Euro e soprattutto sulla Spagna.

Per quanto riguarda la Borsa Italiana, Carcaterra sostiene che la configurazione fondamentale sia diretta verso una lenta stabilizzazione con dei progressi che spingono il direttore a ritenere valido anche l’investimento in titoli governativi del bel Paese. Per il prossimo 2014 sostiene Carcaterra “l’Italia continuerà ad essere messa alla prova dai mercati, in particolare sul fronte della stabilità politica del governo”.

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Addentrandosi nello l’esperto è positivo sul comparto azionario del Listino Italiano per il prossimo anno. “A livello geografico l’area preferita resta l’Eurozona e nell’ambito di questa le Borse dei Paesi periferici, in particolare di Italia e Spagna. L’Eurozona, infatti, continua a beneficiare di significativi flussi di investimento in entrata, che stanno avvantaggiando in particolare le asset class più penalizzate durante la crisi degli ultimi anni, cioè paesi periferici e titoli con esposizione al mercato domestico”.

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Inoltre, grazie ad un miglioramento considerevole della stabilità politica, anche il mercato obbligazionario è ben posizionato, si evince dal bollettino mensile della Sgr: “Sui titoli governativi italiani continuiamo ad essere positivi in quanto i fondamentali ai margini stanno migliorando, ma non va sottovalutato che l’Italia continuerà ad essere messa alla prova dai mercati, in particolare sul fronte della stabilità politica del governo. Sui nostri fondi obbligazionari abbiamo un modesto sovrappeso sull’Italia, con una preferenza per la curva oltre 3-7 anni”.

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