Smart Working significa osservare un approccio innovativo in termini di gestione del proprio lavoro: i capisaldi di questo concetto sono ‘flessibilitร ’ e ‘autonomia’ e si riflettono negli orari, negli spazi, nei mezzi a disposizione, nella responsabilizzazione dei risultati.
In Italia lo smart working รจ sempre piรน in voga. Non si tratta piรน di semplice telelavoro. La stragrande maggioranza delle aziende hanno iniziato a ‘metabolizzarlo’. Tuttavia, ad oggi, i modelli di Smart Working sono in uso presso l’8% del comparto. Come? Mediante un sistema che introduce tecnolgia digitale, policy organizzative adeguate, modelli organizzativi innovativi e layout fisici degli spazi. Da cosa occorre partire per focalizzare il concetto?
Gli addetti ai lavori spiegano cosรฌ il fenomeno:
Si diffonde, seppur lentamente, lโabitudine a lavorare anche in luoghi diversi dallโufficio e, giร oggi, oltre metร degli impiegati, quadri e dirigenti dedica almeno una parte del proprio orario di lavoro in mobilitร , allโesterno della sua sede (in maggioranza in altre sedi dellโazienda e dai clienti, ma anche in spazi di coworking o sui mezzi di trasporto). Eppure i professional effettivamente โprontiโ (per predisposizione culturale e organizzativa) a diventare Smart Workers sono appena il 20% del totale, a causa degli ostacoli legati alle attivitร non prevedibili e pianificabili, allo scarso coinvolgimento nelle decisioni da parte del capo e alla limitata autonomia nella definizione degli orari di lavoro. Insomma, fare Smart Working in Italia รจ possibile e i segnali sono incoraggianti, grazie alla crescente attenzione delle aziende, alla disponibilitร delle tecnologie digitali, alla propensione delle persone allโinterazione e alla relazione virtuale. Ma la strada per ripensare i modelli di organizzazione del lavoro รจ solo allโinizio.