In aumento la pressione tributaria italiana nel 2013

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 Mancano ormai pochi giorni al termine del 2013 ed è quindi opportuno anche fare dei bilanci. A tirare le somme delle entrate tributarie italiane ci ha pensato, come sempre, la Banca d’Italia, che ha calcolato l’ammontare della pressione fiscale italiana per il 2013. 

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Da questo punto di vista, tuttavia, le statistiche non rilevano un buona situazione per i contribuenti italiani, che nel 2013 hanno visto ancora aumentare la pressione fiscale. Il peso delle tasse, infatti, su base annua ha raggiunto il 44 per cento, mentre a fine 2012 la stessa statistica rivelava una pressione fiscale pari al 42,5 per cento.

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L’Italia, quindi, a confronto con gli altri Paesi europei appare oggi la quarta in classifica nell’Eurozona per il livello raggiunto dalla pressione fiscale, pari a quello della Finlandia per rendere meglio l’idea, mentre a confronto con i paesi dell’Unione Europea, sempre da questo stesso punto di vista l’Italia appare sesta.

Oltre ai dati sul peso della pressione fiscale, utile per monitorare l’efficacia degli effetti contenitivi, la Banca d’Italia ha raccolto anche i dati relativi alla situazione del debito pubblico e del suo rapporto con il prodotto interno lordo. Bankitalia ha confermato che la situazione del deficit italiano in rapporto al PIL è pari al 3 per cento, un dato che può forse consolare gli italiani, dal momento che la media europea si situa un po’ più in alto verso il 3,7 per cento.

Dal punto di vista del debito, però, i paesi più virtuosi sono risultati essere la Finlandia, l’Austria, la Germania, il Lussemburgo e l’Estonia.

 

 

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