Aumento della tassa sulle rendite finanziarie e gestione del portafoglio

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 I momenti di cambio di regime fiscale sono quelli che presentano le maggiori incertezze per gli investitori e che devono essere opportunamente valutati al fine di compiere le scelte più oculate da operare sul proprio portafoglio. In un post pubblicato prima di questo abbiamo infatti visto quali sono le variabili finanziarie a cui tutti gli investitori dovrebbero prestare attenzione quando si affronta una modifica della tassazione delle rendite finanziarie, così come successo di recente in Italia. 

Aumento della tassa sulle rendite finanziarie e analisi del portafoglio

Ma i consigli degli esperti del settore non si limitano a questo. Una volta compiuta l’analisi del proprio portafoglio è possibile mettere in pratica le strategie per gestirlo al meglio e limitare l’impatto del cambio di imposizione fiscale. Ecco quali sono le tre strategie principali.

Gli strumenti finanziari con la più bassa tassazione sulle rendite

  • E’ possibile chiedere l’affrancamento qualora i costi di transizione nella compravendita dei titoli in plusvalenza superano le minusvalenze latenti di una percentuale pari a quella dell’aumento dell’aliquota stessa
  • Nel caso in cui il proprio portafoglio sia composto in prevalenza da titoli di stato, come i Btp, i quali godono di una tassazione agevolata, è conveniente chiedere l’affrancamento solo le minusvalenze storiche moltiplicate per una certa percentuale superano i costi di transizione. La percentuale da calcolare sarà pari nel caso specifico a all’aliquota della nuova tassazione moltiplicata per quella a cui restano soggetti i titoli di stato, di norma inferiore.
  • E’ conveniente infine utilizzare le grandi minusvalenze accantonate nel corso degli anni passati, vendendo le singole posizioni in profitto.

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