Autogrill ha ancora dubbi sulla cedola

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 In un mercato industriale e azionario normale se l’azienda va bene, ottiene un utile interessante e si comporta lealmente, c’è un dividendo da spartire con cui nella stessa azienda ha investito comprando azioni. Ma oggi, in questo periodo di forte crisi che coinvolge aziende di ogni tipo, il primo pensiero è sempre quello di riparare i debiti. Per le cedole degli azionisti c’è da aspettare anche se l’attesa è deleteria per il titolo dell’azienda in borsa.

Autogrill cresce dopo l’annuncio della scissione

La premessa ci serve soltanto per introdurre il caso Autogrill. L’azienda, nel 2012, ha dovuto far fronte ad una flessione degli utili del 23 per cento che si traducono in una perdita pari a 96,8 milioni di euro. La parte italiana dell’azienda, per esempio, è andata in rosso. L’ad, Gianmario Tondato, deve quindi capire cosa farne delle cedole degli azionisti.

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I dividendi devono essere pagati ma le soluzioni sono diverse: per esempio si potrebbero usare le riserve di denaro dell’azienda, oppure procrastinare i pagamenti. Tanto all’orizzonte s’intravede già la separazione dei ristoranti dai duty free.

Il processo di ristrutturazione, infatti, prosegue. Tondato ha annunciato, intanto, i risultati del 2012:  ricavi sono in aumento del 4 per cento e hanno raggiunto quota 6.07 miliardi. I margini sono in calo del 4,4 per cento fino a 589,9 milioni e anche le attese degli analisi sono state riviste dopo il calo del 23 per cento degli utili.

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