Avvocati e previdenza integrativa: l’assicurazione Generali

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 Hai già fatto il calcolo della pensione che otterrai nel momento in cui deciderai di appendere la tua professionalità al chiodo? Bene, nel caso in cui tu sia un avvocato o un libero professionista, ti sarai accorto che ti aspetta una scopertura previdenziale molto elevata.

Vuol dire che l’assegno pensionistico che un avvocato percepisce alla fine della sua carriera è circa il 33% dell’ultimo stipendio portato a casa. Per questa categoria di lavoratori la previdenza complementare può essere importante anche se sarà necessario pagare diverse migliaia di euro per ottenere un assegno integrativo del 7%.

La soluzione pensata dal Gruppo Generali è tra le più competitive. Il caso è quello di un avvocato di 50 anni che eserciti la professione da 20 anni. La sua pensione pubblica sarà pari al 33 per cento circa dell’ultimo reddito. Generali ha pensato anche per gli avvocati una soluzione personalizzata.

Versando una quota annuale di 5164 euro, si ottengono due vantaggi., un risparmio fiscale annuo di 2200 euro e una riduzione della scopertura previdenziale fino al raggiungimento della quota del 60 per cento. Il che vuol dire che la pensione di un avvocato a fine carriera sarà data dalla pensione pubblica pari al 33 per cento dell’ultimo stipendio e dalla pensione integrativa pari al 7 per cento di quanto dichiarato prima del pensionamento.

Generali pensa anche ai commercianti e ai dipendenti pubblici, ma se vuoi approfondire il tema della previdenza complementare, non mancare la lettura della nostra introduzione.

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