Baby pensionati, Brasile al bivio

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Le finanze pubbliche carioca non sono in buona salute. Come se non bastasse, sta piovendo sul bagnato dal momento che sono messe in crisi dai baby pensionati. Il Paese, si sa, fino a poco tempo fa era sul podio delle economie emergenti.

Tuttavia il ribasso dei prezzi delle materie prime, la fine del Quantitive Easing statunitense e i contraccolpi del rallentamento dell’economia cinese ne hanno duramente colpito finanze e competitività. In questo contesto, l’abitudine diffusissima fra dipendenti pubblici, militari e politici di andare in pensione mediamente a 54 anni­ ha contribuito ad aggravare la situazione. Fino a diventare una delle più importanti voci di spesa che dissanguano la finanza pubblica.

Il fatto è che non solo in Brasile si va in pensione molto giovani: ma le pensioni di reversibilità per mogli e figli sono facilissime da ottenere. Con il risultato che coniugi e prole vengono foraggiati per decenni. Sì, avete capito bene: decenni. Perché per un fenomeno che gli studiosi locali già chiamano “Effetto Viagra” molti di questi baby pensionati prendono moglie (o una seconda moglie) tardi, fra i 60 e i 70 anni. E sposano donne molto più giovani di loro, che poi finiscono per ereditarne le pensioni e goderne anche per tre, quattro decenni. Non solo: molte pensioni sono cumulabili. E le mogli dei baby pensionati le cumulano molto volentieri.

Finora, in un paese con oltre 200 milioni di abitanti, la cui economia sembrava forte e rampante, non ci si era preoccupati molto del fatto che in prospettiva le spese pensionistiche sarebbero diventate un pozzo senza fondo. Ma con la crisi economica è iniziata anche una vera emorragia dei posti di lavoro. E di conseguenza dei contributi al sistema pensionistico. Lo ha spiegato spiegato l’economista brasiliano Paulo Tafne al New York Times: “Pensate alla Grecia e moltiplicate per cinque”.

 

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