La Banca Centrale di Lisbona salva l’intera economia europea

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 Il governatore della Banca Centrale di Lisbona, Carlos Costa, ha comunicato l’operazione al fine di evitare il fallimento del terzo polo bancario del Paese e evitare una nuova crisi finanziaria.

Per gli analisti non ci sono speranze di recupero per le azioni dell’istituto.  In un report pubblicato da Citigroup il prezzo obiettivo del titolo viene stimato a 1 centesimo e inoltre viene consigliato di vendere le azioni. Stando  agli analisti infatti il nuovo progetto non porterà ad un recupero in Borsa.

L’intervento di salvataggio presume che Banca Espirito Santo sarà diviso in due entità: da una parte ci saranno le attività «tossiche», che andranno a finire in una “bad bank” di nuova istituzione; dall’altra gli asset che generano utili, che saranno assegnati in una nuova banca che si chiamerà Novo Banco. L’istituto verrà controllato dal Fondo di Risoluzione, sostenuto dal sistema bancario portoghese come anticipato dalle condizioni imposte dalla troika Unione Europea, Fmi e Bce quando furono accordati gli aiuti finanziari al Portogallo.

Il Portogallo riaccende i timori di una crisi Europea

Dopo l’enorme perdita da 3,57 miliardi di euro accusata da Bes il governo di Lisbona ha rotto pertanto gli indugi decidendo di intervenire al fine di evitare un fenomeno di contaminazione al resto del sistema finanziario. «C’è un bisogno urgente di definire una soluzione che garantisca la protezione dei depositi e assicuri la stabilità del sistema bancario», ha detto il governatore della banca centrale portoghese. Un default di Bes avrebbe sicuramente avuto un impatto pesante sull’intera economia del Portogallo e conseguenze pesantissime su quella Europea.

 

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