Ben Bernake difende la FED e la sua politica monetaria

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 Ben Bernake, chief della Banca Centrale americana, è intervenuto di fronte al Senato degli Stati Uniti per difendere le sue posizioni e la sua linea di azione, in primo luogo per quanto riguarda l‘operazione di acquisto dei titoli di stati americani in quanto i benefici di tale operazione sono di molto superiori ai costi.La sua è una politica che andrà avanti fino a che il mercato del lavoro americano non avrà ripreso i ritmi naturali e il programma è sostenibile a livello di costi, così come ha dichiarato che la Fed potrà cambiare rotta al momento che riterrà più opportuno.

Il suo intervento si è poi spostato al suo pubblico, i componenti del Senato degli Stati Uniti, e a tutti i parlamentari in genere, chiedendo che si prendano immediatamente delle misure atte a non far entrare in vigore i tagli alla spesa pubblica previsti dall’inizio del prossimo mese.

Sono i sequester, ossia i tagli automatici alla spesa pubblica, che rischiano di mettere in serio pericolo l’occupazione e l’economia in genere del paese, soprattutto perché queste misure si andrebbero ad aggiungere a quelle già messe in atto come l’aumento delle tasse e potrebbero portare ad una brusca inversione di marcia per un’economia, quella americana, che solo da poco sta manifestando i primi segnali di ripresa.

La politica monetaria accomodante può aumentare alcuni tipi di presa di rischio, ma nelle circostanze attuali aiuta a ridurre il rischio nel sistema in generale, e soprattutto rafforza l’economia nel suo complesso. Al momento non riteniamo che i potenziali costi di un aumento delle prese di rischio in alcuni mercati finanziari possano superare i benefici del promuovere una più forte ripresa economica

ha concluso Bernake.

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