Borse europee deboli prima della chiusura per le festività

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Le Borse del Vecchio continente stentano a consolidare il rimbalzo della vigilia nella seconda seduta di una settimana che terminerà giovedì, in vista delle festività di Pasqua.

Anche Wall Street non attraversa un buon momento. I mercati europei guardano con preoccupazione alle trattative tra la Grecia e l’Ue per il via libera alla nuova tranche di aiuti, ma grande peso rappresentano anche le tensioni internazionali: in medio oriente resta altra la tensione tra Yemen e Arabia Saudita, mentre in Iran si lavora a un’intesa sul nucleare tra Teheran e l’occidente. Sostengono gli esperti:

L’agenda macroeconomica è densa e l’attenzione si concentra sui dati della disoccupazione e dei prezzi. Sul primo versante, si registra un miglioramento per l’Eurozona, dove il tasso di senza lavoro scende all’11,3% a febbraio e si porta ai minimi dal 2012 (era all’11,4% a gennaio e all’11,8% nel febbraio 2014). Restano le forti differenziazioni tra Paesi: se la Germania scende ai minimi dalla riunificazione con un 6,4% a marzo, in Italia si registra una battuta d’arresto nella ripresa occupazionale e il tasso di senza lavoro risale al 12,7%. Sotto la lente anche l’andamento dell’inflazione: in Italia i prezzi restano in calo dello 0,1% annuo a marzo, con un recupero dello 0,1% mensile, mentre a livello di Eurozona si registra ancora un dato negativo ma in risalita: -0,1% a marzo dal -0,3% di febbraio.

Di nuovo in Germania, le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,5% mensile a febbraio, con una crescita tendenziale del 3,6%: i dati sono in linea con le attese. In Gran Bretagna il Pil è stato rivisto al +0,6% nel quarto trimestre 2014 (+3% annuo) e in Francia, infine, le spese per consumi rallentano a febbraio e sono quasi stabili: secondo i dati diffusi da Insee sono salite dello 0,1% mensile e del 3% annuo, in linea con le attese del mercato.

 

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