Il board di amministrazione dei principali azionisti di Campari ha dato il nulla osta, a maggioranza, ai fini di procedere all’adozione del voto maggiorato.
A seguito di quasi tre ore di assemblea, dove i presenti erano l’81,2% del capitale sociale, hanno approvato la modifica dell’articolo 6 (diritto di voto) dello statuto di Campari il 76% circa, mentre il 23,3% ha espresso voto contrario. Soddisfatto del risultato il presidente del gruppo, Luca Garavoglia, che la percentuale dei favorevoli sia “ben al di sopra del quorum delle straordinarie”.
La giornata รจ stata una di quelle molto movimentate, con una serie di commenti che รจ necessario riportare per inquadrare la dinamica che riguarda Campari.
Critici i piccoli azionisti e Dario Trevisan che rappresentava i fondi d’investimento con circa il 30% del capitale sociale: “Non sono convinto – ha detto – che questa misura non avrร un impatto sul rating della governance della societร ”. Immediata la replica del presidente: “Nel nostro business, i nostri maggiori concorrenti hanno le loyalty share, o comunque meccanismi di separazione fra proprietร e controllo”. Il 19,5% dei fondi ha votato contro, il 10,5% a favore.
A questo punto se Alicros, holding della famiglia Garavoglia, fosse l’unica a beneficiarne, i suoi diritti di voto salirebbero dal 51% al 67,5%, dando alla societร il controllo anche dell’assemblea straordinaria. “ร ragionevole assumere – si legge nella relazione – che l’ipotetico incremento dei diritti di voto del socio di maggioranza non avrebbe effetti sulla cosiddetta ‘contendibilitร ’, dal momento che, fin dalla quotazione (occorsa nel 2001), la Societร รจ stata soggetta a controllo di diritto da parte dell’attuale socio di maggioranza e, pertanto, allo stato attuale, nessun terzo potrebbe conseguire il controllo della Societร senza il consenso di Alicros”.