Saldo IVA entro lunedì 18 marzo

 L’appuntamento del 18  marzo riguarda tutti i contribuenti IVA che hanno scelto di presentare la dichiarazione IVA in forma autonoma. C’è ancora tutto il fine settimana di tempo per fare i conti e pagare il saldo che parte dall’acconto versato nel dicembre scorso.

Lo sguardo sulle partite IVA a gennaio 2013

Se i contribuenti si aspettano di pagare una cifra che considerano esagerata, allora sappiano che è disponibile la rateizzazione. Un’opportunità da cogliere al volo considerando che si pagheranno anche degli interessi. Questi corrispondono allo 0,33% dell’importo e calcolati ogni mese. Il versamento, però, non va fatto se l’importo dovuto non supera gli 11 euro.

IVA, IMU e Accise le tasse più remunerative

I contribuenti chiamati a pagare il saldo IVA, che hanno deciso di presentare la dichiarazione in forma unificata, possono comunque usare questa scadenza per saldare l’imposta senza interessi aggiuntivi sulla cifra dovuta. Invece, se si decide di posticipare pagamenti e dichiarazioni, allora le due scadenze a disposizione sono il 17 giugno e il 17 luglio prossimi. L’interesse da corrispondere è dello 0,40 per cento per ogni mese di “ritardo” calcolato a partire dal 18 marzo.

Questo vuol dire che se il saldo IVA si pagasse il 17 giugno, il contribuente dovrebbe versare la somma dovuta più gli interessi pari al’1,20 per cento (o,40% x 3 mesi). Se invece il pagamento è fosse ultimato il 17 luglio, allora di dovrebbe pagare l’importo con gli interessi dell’1,20 per cento e sulla somma calcolare un ulteriore 0,40 per cento d’interessi.

Alcuni appuntamenti fiscali di marzo

 Marzo è un mese molto importante per la contabilità e infatti, la seconda parte del mese, è ricca di appuntamenti per i contribuenti e per gli enti pubblici.

In calo a dicembre il numero delle nuove partite IVA

Iniziamo dal 18 marzo 2013. In questa data scade il versamento IVA sulla base della dichiarazione annuale. Tutti i soggetti IVA che non sono tenuti alla dichiarazione unificata, devono comunque versare il saldo IVA che si deduce dalla dichiarazione annuale 2013 per l’anno 2012. Questo appuntamento è anche per chi deve presentare la dichiarazione unificata Modello UNICO 2013 e vuole rateizzare l’IVA pagando il 18 marzo 2013 la prima parte e poi le rate il 16 di ogni mese con la maggiorazione dello 0,33 per cento.

Altre novità IVA per il 2013

Sempre il 18 marzo scade il termine per il pagamento della tassa sui libri e sui registri contabili. Le società di capitali sono tenute al pagamento di una cifra forfetaria di 309,87 euro oppure di 516,46 euro in base al capitale sociale dichiarato. Anche in questo caso, come nel precedente, il pagamento deve avvenire tramite il modello F24.

Restiamo in ambito IVA perché il 18 marzo scade la liquidazione e il versamento dell’IVA mensile con riferimento al mese di febbraio 2013 e nel caso in cui il calcolo fatto ecceda i 25,82 euro. Il codice tributo da usare in questo caso è il 6002.

La comunicazione dati IVA del 2012

 Scade il 28 febbraio 2012 il termine per la trasmissione telematica della comunicazione dei dati IVA relativi all’anno scorso, in modo da non dover pagare delle sanzioni. Quello che l’amministrazione finanziaria riceve dai contribuenti, è un documento che sarà poi usato per calcolare le risorse a disposizione del nostro paese che, inserito nella struttura UE, dovrà versare un contributo al bilancio comunitario.

 Come si chiede il rimborso IVA

La comunicazione dei dati IVA deve essere presentata da tutti i titolari di partita IVA ma esistono delle eccezioni, per esempio non sono tenuti a rispettare la scadenza coloro che nel 2012 non hanno fatto operazioni imponibili oppure non devono fare le liquidazioni periodiche.

 In calo a dicembre il numero delle nuove partite IVA

Ci sono anche altre categorie di contribuenti esonerate dalla comunicazione dei dati IVA, le ha elencate FiscoOggi: le persone fisiche che hanno realizzato un volume d’affari non superiore ai 25 mila euro, le persone fisiche che rientrano in un regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e nuovi minimi, i contribuenti che presentano la dichiarazione annuale IVA in forma autonoma entro febbraio, i contribuenti esclusi dall’onere dalla stessa Agenzia delle Entrate, alcune categorie di enti e i soggetti che sono sottoposti a procedure concorsuali.

 Cos’è l’IVA di gruppo e chi può usarla

Il modello di comunicazione dei dati IVA è scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate ma si può anche compilare direttamente con i software che l’erario mette a disposizione.

La denuncia degli affitti per i fondi rustici

 Tra le altre scadenze importanti del mese, c’è la denuncia cumulativa degli affitti per quanto riguarda i fondi rustici. A dirlo è l’Agenzia delle Entrate che ha fissato il termine ultimo per la presentazione dei documenti al 28 febbraio 2013. Una comunicazione che interessa tutti i cittadini che hanno affittato più terreni ma vogliono avere un rapporto più snello con l’Erario e usare l’iter semplificato.

A Portofino si paga l’IMU più alta d’Italia

Il pagamento delle tasse relative a questi affitti deve essere fatto entro il 28 febbraio tramite il modello di pagamento F23, in cui deve essere inserito il codice 108T e, nello spazio della causale, la sigla RP. La denuncia riepilogativa degli affitti, deve essere riferita all’anno 2012. Anche chi ha più contratti può seguire un iter semplificato e usare una lista nello stesso modello di pagamento.

Annuario del contribuente sottoposto a revisione

Nell’F23 da compilare, quindi, deve essere inserito l’importo dell’imposta di registro, pari allo 0,50% dell’importo complessivo dei corrispettivi indicati nella dichiarazione. Questa possibilità di accorciare i tempi e i modi di dichiarazione e pagare, non esclude che i contribuenti possano avvalersi degli strumenti classici e della prassi normale per la registrazione.

Gli immobili e l’eredità, che ne pensa il Fisco

L’iter semplificato non può essere usato da chi ha più contratti formati con un atto pubblico o una scrittura privata autenticata, per loro resta in uso la registrazione ordinaria.

Lo sconto sul canone RAI

 Il pagamento del canone RAI è scaduto ma adesso che la RAI registra più del 50 per cento dello share con il suo programma di punta, il Festival di Sanremo, qualche contribuente scrupoloso si chiede se effettivamente, nel pagare l’imposta, ha diritto ad uno sconto.

 Il canone RAI è un appuntamento per tutti

La domanda è posta all’Agenzia delle Entrate tramite il giornale di punta, FiscoOggi: un contribuente pone il seguente interrogativo

Avendo compiuto 81 anni devo versare il canone RAI nel suo totale oppure ho uno sconto?

L’Erario risponde che per gli over75 è previsto non uno sconto ma addirittura l’esonero del pagamento del canone RAI, ma soltanto in presenza dei seguenti requisiti: aver compiuto 75 anni entro la data di scadenza del pagamento del canone, non convivere con altri soggetti, diversi dal coniuge, che siano percettori di reddito, e poi, possedere un reddito complessivo (tra marito e moglie) che non superi i 516,46 euro per tredici mensilità.

Il reddito da conteggiare, quello imponibile per intenderci, è quello indicato nel CUD. Sono esclusi dal calcolo i redditi esenti, i TFR e le relative anticipazioni, il reddito della casa di abitazione principale con le pertinenze annesse e i redditi soggetti ad una tassazione separata.

 Abbonamento RAI: guida per gli enti pensionistici

Per avere l’esenzione dal canone RAI va compilato il modulo di dichiarazione sostitutiva che si trova negli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate ma si può scaricare anche online.

Per la rivalutazione del TFR c’è tempo fino a lunedì

 La rivalutazione del Trf scadeva il 16 febbraio ma per via del fatto che cade di sabato, questo appuntamento con il fisco è stato spostato al 18 febbraio. Entro lunedì, quindi, ci sarà il tempo necessario per versare l’imposta sull’aumento di valore del fondo. 

In pratica si deve versare l’imposta sostitutiva sulle rivalutazioni di Tfr maturate entro il 31 dicembre 2012. L’aliquota per calcolare l’importo è dell’11 per cento e si calcola sul valore dell’ammontare del fondo accantonato entro il 31 dicembre 2011 dalle imprese che si occupano del trattamento di fine rapporto dei dipendenti.

► Lo sconto con la previdenza complementare

L’imposta da versare è decurtata di quanto è stato già versato in acconto entro il 17 dicembre del 2012. Questa imposta, benché “versata” dall’azienda, in realtà è a carico del lavoratore. Il datore di lavoro la recupera con una diminuzione dello stesso fondo Tfr.

► Previdenza complementare: fondi pensione aperti

Il saldo dell’imposta sostitutiva può essere compensato tramite il modello F24 usando anche dei crediti maturati per altre imposte o contributi. In realtà è possibile usufruire anche del credito che deriva dal prelievo anticipato sul Tfr. Il pagamento del contributo, a livello di codici tributo, deve essere completato inserendo la stringa “1713” dedicata alle operazioni di saldo.

Se sono in corso delle operazioni di fusione o di scissione delle società preesistenti, devono pagare il saldo dell’imposta sostitutiva sia la società che sta per estinguersi, fino alla data della fusione, sia la società incorporante che invece parte con il calcolo dal momento della fusione in poi.

 

Per Visco le tasse sono ancora troppo alte

 Ci sono moltissime scadenze all’orizzonte, per quanto riguarda gli appuntamenti con il Fisco e durante il Forex di Bergamo, Ignazio Visco ha ribadito che la pressione fiscale in Italia è eccessiva. Non siamo di fronte a una scadenza vera e propria né tanto meno di fronte ad una normativa fiscale neonata, ma occorre comunque prendere coscienza dei cambiamenti che interessano il nostro paese.

 Le scadenze fiscali mettono a repentaglio le vacanze degli italiani

Secondo Ignazio Visco, infatti, bisogna proseguire sul terreno delle riforme per sostenere con forza la crescita del paese. Attualmente, l’Italia, è osservata speciale dagli organismi internazionali e dagli investitori esteri che vogliono essere sicuri, partendo dall’impianto fiscale, che sarà conservano una specie di equilibrio dei conti pubblici.

 Visco interviene su crescita e riforme

La pressione fiscale, dunque, resta importante e resta ad un livello abbastanza alto, tanto che Visco ribadisce l’importanza di alleggerire le imposte sul medio periodo. L’elevato livello di fiscalità che “colpisce” i cittadini, tanto quanto le imprese e le banche, può avere un effetto depressivo.

La crisi, tuttavia, non si è affatto conclusa, né in Europa, né nel nostro paese. L’Italia non può dire di avere alle spalle la crisi finanziaria e le recessioni che l’hanno confermata. Il PIL per esempio, dopo due anni di crisi, si trova comunque ad un livello più basso, 7 scalini più indietro rispetto al 2009.