Notizie dell’ultimo minuto per gli ex minimi

 Il nuovo regime dei minimi studiato dal governo per aiutare i lavoratori giovani o in mobilità, ha subito delle restrizioni che hanno rilegato moltissimi possessori di partita IVA in un regime fiscale che a tanti appare con un limbo: il regime degli ex minimi per il quale sono previsti benefici e agevolazioni ridotte.

Rinfreschiamoci le idee sui superminimi

Chi non ha i requisiti per aderire al nuovo regime dei minimi, dal 2012, è rientrato nei ranghi del regime agevolato. Si tratta di coloro che hanno aperto la partita IVA prima dell’inizio del 2008, di coloro che da almeno tre anni hanno iniziato l’esercizio dell’attività artistica, professionale e d’impresa, di coloro che già in precedenza svolgevano l’attività in forma di lavoro autonomo o dipendente, di coloro che hanno comunque un bilancio che supera i 30 mila euro all’anno.

Tenete a mente le scadenze IVA

Chi aderisce al regime degli ex minimi non deve più tenere le scritture contabili, è esonerato dalle liquidazioni e dai versamenti periodici dell’IVA e non deve pagare l’Irap. In questo nuovo contesto tributario ci sono però degli obblighi da rispettare: la conservazione dei documenti ricevuti ed emessi, la fatturazione e la certificazione dei corrispettivi, la comunicazione dati IVA, la dichiarazione Irpef ed IVA, il versamento annuale IVA, l’acconto e il saldo dell’addizionale Irpef, lo spesometro, gli studi di settore e la comunicazione delle operazioni black list.

Il canone RAI è un appuntamento per tutti

 Gennaio è un mese molto interessante dal punto di vista fiscale perché ci sono alcune scadenze, come il pagamento del canone RAI che interessano tutti i contribuenti, o almeno quelli che in casa hanno un apparecchio radiotelevisivo.

L’abbonamento alla radiotelevisione italiana deve essere effettuato entro il 31 gennaio 2013 e quest’anno, l’importo da scrivere sul bollettino, sarà di 113,50 euro. Le televisioni stanno spingendo molto sull’argomento, ribadendo che indipendentemente dall’uso della televisione, l’imposta è legata al possesso dell’apparecchio e va pagata.

► Fisco: le prime otto scadenze dell’anno

In pratica si fa riferimento ad una sentenza della Corte Europea di Strasburgo che nel 2009 ha ribadito che l’abbonamento RAI è una tassa che va pagata anche se poi il contribuente non guarda mai i programmi della RAI. La sintonizzazione, infatti, non influisce sul possesso.

Il costo dell’abbonamento è stato definito dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che ha ritoccato leggermente al rialzo questa tassa. Per il 2013, infatti, si pagherà 1,5 euro in più rispetto all’anno scorso. I contribuenti potranno decidere di pagare tutto in un’unica soluzione, oppure possono optare per la rateizzazione, che è trimestrale o semestrale.

► Tutti i rincari del 2013

Sbirciando sul sito della RAI si scopre inoltre che nel DL è spiegato anche come l’abbonamento debba essere pagato per tutti gli “apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”. E per chi paga in ritardo? Se il bollettino è effettuato entro 30 giorni dalla scadenza il sovrapprezzo è di 4,47 euro, ma la penale può arrivare anche a 8,94 euro dopo sei mesi, oppure all’1 per cento dopo il compimento del semestre di ritardo.

Online il modello CUD 2013 definitivo

  La prima scadenza sul 730 è oggi e riguarda i sostituti d’imposta, i datori di lavoro che devono dichiarare di essere disponibili a fare assistenza fiscale a lavoratori e pensionati. Siccome non sono obbligati a fare questa attività, è necessario avere una dichiarazione annuale in merito.

Restando nell’ambito delle dichiarazioni dei redditi, c’è la possibilità sul sito dell’Agenzia delle Entrate, di consultare il modello CUD definitivo, valido per le dichiarazioni stilate nel 2013 con riferimento all’anno d’imposta 2012.

Pronto il modello CUD 2013

Le novità, anche in questo caso, sono preponderanti visto che nella certificazione unica dei redditi del 2012 è stato inserito il quadrante relativo all’imposta sostitutiva al 10 per cento sulle somme erogate al dipendente per l’incremento della produttività.

La versione adesso pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, accompagnata dal provvedimento del direttore dell’Erario dell’11 gennaio 2013, è passata dallo status di provvisoria a quello di definitiva.

I datori di lavoro e gli enti pensionistici dovranno consegnare al contribuente, in duplice copia, entro il 28 febbraio, la certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, percepiti nel 2012.

Sono state quindi pubblicate anche le guide definitive, le istruzioni per la compilazione dei dati fiscali e di quelli previdenziali e assistenziali INPS.

Il provvedimento che accompagna il CUD introduce anche l’adempimento per notai, intermediari, società ed enti emittenti, con le istruzioni per il rilascio della certificazione.

La prima scadenza sul 730 è oggi

 La prima scadenza sul modello 730 è quella di oggi e riguarda in particolar modo i sostituti d’imposta. I datori di lavoro devono dare la loro disponibilità per l’accoglienza della dichiarazione dei redditi dei propri dipendenti e poi questi hanno un mese per accettare la proposta.

Bozza del 730/2013 online

Il 15 gennaio, oggi, è l’ultimo giorno per far sì che i sostituti d’imposta dichiarino la loro disponibilità sulle dichiarazioni dei redditi, in pratica devono confermare di essere disponibili a fornire assistenza fiscale sulla dichiarazione 730/2013 sia per i dipendenti, sia per i pensionati.

La scadenza fiscale nasce dal fatto che i datori di lavoro non sono obbligati a fornire assistenza fiscale e se decidono di farlo devono darne comunicazione. I dipendenti e i pensionati devono quindi esprimere il loro assenso alla procedura.

Siamo quindi alla prima scadenza dell’anno per le dichiarazioni dei redditi, quelle effettuate con il modello di dichiarazione dei redditi più gettonato d’Italia. Il modello 730, infatti, è di semplice compilazione ed offre numerosi vantaggi riguardo le modalità di rimborsi e versamenti d’imposta che sono fatti direttamente sulla busta paga, senza ulteriore dispendio d’energia per lavoratori e pensionati.

Fisco: gli appuntamenti del 16 gennaio

Questa scadenza è sicuramente molto anticipata rispetto alla compilazione del modello che sarà effettuata dagli interessati a primavera inoltrata.

Tenete a mente le scadenze IVA

 Sull’IVA, purtroppo c’è ancora un po’ di confusione e spesso non è comprensibile la differenza tra gli adempimenti al punto da dimenticarli. Per esempio, la comunicazione annuale dei dati IVA è diversa dalla dichiarazione annuale IVA ed hanno anche scadenze differenti.

La comunicazione annuale dei dati IVA, per esempio, è in scadenza il 28 febbraio prossimo, mentre per la dichiarazione annuale c’è ancora un po’ di tempo visto che può essere inserita anche nella dichiarazione dei redditi di giugno 2013.

 Nuova compilazione fatture 2013

La dichiarazione annuale dei dati IVA deve essere fatta da tutti i titolari di partita IVA e anche dalle imprese, ma devono rispettare l’adempimento anche tutti i soggetti che hanno potuto rientrare nel regime delle nuove iniziative imprenditoriali.

Al contrario non devono presentare la dichiarazione IVA annuale i soggetti che effettuano le operazioni esenti da IVA, oppure coloro che hanno aderito al regime dei minimi.

 Tutte le novità fiscali del 2013

La dichiarazione, dice il fisco, può essere presentata sia autonomamente, sia attraverso il modello UNICO. Ci si può avvalere dell’assistenza di un commercialista o anche di un CAF che poi provvedono alla trasmissione telematica del modello.

La dichiarazione annuale IVA deve essere presentata tra il 1° febbraio 2013 e il 30 settembre 2013 per la presentazione autonoma ed entro il 30 settembre per chi integra la dichiarazione all’interno dell’UNICO.

 

 

Erario: 31 gennaio, tutti a rapporto

 Entro la fine di gennaio, ci sono molte categorie di contribuenti tenute a regolarizzare la propria posizione con il fisco. Gennaio, in realtà, è molto denso di appuntamenti, ce ne sono tanti previsti per i primi giorni, per il 16 del mese e per tutti gli altri giorni fino al 30 gennaio.

Adesso proviamo a riassumere invece le scadenze più interessanti del 31 gennaio, giorno in cui gli appuntamenti con il fisco sono ben 17.

Le PA che gestiscono il rilascio e il rinnovo delle concessioni di aree demaniali marittime, ad esempio, hanno qualche giorno di tempo per la comunicazione all’Anagrate Tributaria dei dati che riguardano le concessioni di aree demaniali marittime, rilasciate o rinnovate nel 2011. Si tratta di una dichiarazione da trasmettere esclusivamente in modalità telematica.

Con il codice tributo 6099 gli enti non commerciali e gli agricoltori esonerati, non soggetti passivi d’imposta oppure soggetti passivi IVA, limitatamente alle operazioni d’acquisto realizzate nell’esercizio delle attività commerciali, sono tenuti ad effettuare la liquidazione e il versamento dell’IVA relativa agli acquisti intracomunitari registrati nel mese precedente.

Scade sempre il 31 gennaio il versamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione e affitto stipulati il primo gennaio 2013 o rinnovati tacitamente a partire dalla stessa data. Le parti contraenti del contro di locazione o affitto che non hanno optato per la cedolare secca devono versare l’imposta di registro, tramite il modello F23 usando un codice tributo adeguato al tipo di fabbricato.

Appuntamenti con l’Erario dal 22 al 30 gennaio

 Tra il 22 e il 30 gennaio gli appuntamenti con l’Agenzia delle Entrate si diradano e sono soltanto sei le date da tenere a mente. Proviamo a riepilogarle insieme ricordando che si possono leggere negli articoli precedenti sia gli appuntamenti più importanti d’inizio anno, sia le scadenze – dedicate soprattutto ai sostituti d’imposta – previste per il 16 del mese.

Il 22 gennaio i gestori di servizi di utilità pubblica devono trasmettere all’Anagrafe tributaria i dati e le notizie che riguardano contratti di servizi di telefonia fissa, mobile e satellitare, in relazione alle utenze domestiche e ad uso pubblico.

Il 25 gennaio sono invece gli operatori intracomunitari con obbligo mensile e trimestrale i grandi protagonisti di giornata. Questi devono presentare, esclusivamente in via telematica, gli elenchi riepilogativi INTRASTAT delle cessioni e degli acquisti intracomunitari di beni nonché delle prestazioni di servizi in ambito comunitario, resi nei confronto o ricevuti dai soggetti passivi stabiliti in altri stati membri.

Entro il 28 gennaio i contribuenti IVA mensili e trimestrali devono regolarizzare il versamento dell’acconto IVA relativo all’anno 2012 non effettuato entro il 27 dicembre. Hanno quindi la possibilità di fare il ravvedimento pagando il 3 per cento d’interessi. I codici da usare sono il 1991 per i ravvedimento IVA, il 6013 per l’acconto IVA mensile, il 6035 per l’acconto IVA e l’8904 per le sanzioni pecuniarie.

Entro il 30 gennaio si deve anche presentare la richiesta di assistenza fiscale e la dichiarazione dell’ammontare complessivo degli assegni in circolazione riferiti al trimestre solare precedente. In questi due casi le scadenze interessano i soggetti che hanno scelto il regime fiscale agevolato e le banche.

Fisco: gli appuntamenti del 16 gennaio

 Più degli esami sono le scadenze fiscali a non finire mai e infatti si ricomincia subito con un blocco di scadenze il 16 di gennaio: ben 55 appuntamenti con il fisco che si vanno a sommare alle prime otto scadenze dei giorni precedenti.

Proviamo a riassumere le categorie di contribuenti coinvolte negli appuntamenti e il tipo d’impegno che è chiesto loro. Partiamo con i sostituti d’imposta che entro il 16 di gennaio devono versare le ritenute alla fonte sui redditi di lavoro autonomo corrisposti nel mese precedente. Per farlo devono usare il modello F24 con modalità telematiche per i titolari di partita IVA oppure tramite modello F24 per i non titolari di Partita IVA. Il codice tributo da usare è il 1040.

Con lo stesso codice tributo, i sostituti d’imposta devono anche versare le ritenute alla fonte sulle indennità di cessazione del rapporto di agenzia corrisposte nel mese precedente a quello di pagamento.

I sostituti d’imposta sono assolutamente i protagonisti di queste prime scadenze fiscali ma non mancano anche degli appuntamenti per i condomini ad esempio, che in qualità di sostituti d’imposta devono versare le ritenute operate dai condomini sui corrispettivi del mese precedente. Il codice tributo da inserire nell’F24, in questo caso, è il 1019.

Fisco: le prime otto scadenze dell’anno

 Il 2013 degli italiani inizia con una serie di scadenze fiscali dedicate ad alcune categorie di contribuenti. Nel calendario dell’Agenzia delle Entrate, i primi otto appuntamenti sono il 10, il 14 e il 15 del mese.

S’inizia con il 10 gennaio, termine ultimo per la trasmissione dei dati contabili delle operazione effettuate e riferite al trimestre solare precedente. Si tratta di un’operazione che devono fare i soggetti che si avvalgono del regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo e che hanno chiesto l’assistenza fiscale in Agenzia. Per loro sarà sufficiente cercare e compilare lo strumento RFA WEB nella sezione STRUMENTI.

Chi ha corrisposto compensi e retribuzioni non aventi carattere fisso e continuativo a dipendenti delle pubbliche amministrazioni, ha tempo fino al 14 gennaio per dare comunicazione delle somme corrisposte dell’importo dei contributi e delle ritenute effettuate. Anche per questi contribuenti è pronto il modello RFA WEB sul sito dell’Erario.

Per quanto riguarda il 15 gennaio abbiamo 6 appuntamenti, i due più importanti riguardano i soggetti IVA che devono emettere e registrare le fatture differite relative ai beni consegnati nel mese solare precedente e che risultino da un documento di trasporto o da un altro documento.

Oppure la comunicazione al pensionato dell’accoglimento o del mancato accoglimento della richiesta di fare pagamenti rateali del Canone RAI.

Imu per gli enti non commerciali

 L’IMU, il cui saldo scadrà a breve, è sicuramente una delle tasse peggio digerite dagli italiani che sembra aver paralizzato perfino il comparto immobiliare, da sempre caratterizzato dalla profonda vitalità. L’IMU dovrà essere pagato anche dagli enti non commerciali.

Per capire di cosa si tratta e cosa devono pagare, il dipartimento delle Finanze ha pubblicato l’ennesima risoluzione, la numero 1/Df del 3 dicembre. In questo documento si precisa che l’esenzione dell’imposta IMU è valida per gli enti non commerciali che svolgono la propria attività senza scopo di lucro. 

In tutto questo discorso, in ballo, ci sono le tasse dovute dagli enti ecclesiastici e l’esenzione proporzionale per chi usa in modo misto gli immobili.

Capire se un ente ecclesiastico deve pagare o è esente dall’IMU non è facile perché dire che svolge un’attività senza scopo di lucro è quanto meno lapalissiano. Per legge, allora le organizzazioni senza scopo di lucro che possono fruire dell’esenzione, sono quelle che hanno adeguato atti costitutivi e statuto ai requisiti definiti nel Regolamento del 2012.

Hanno una disciplina propria gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti che possono non rispettare tutte le disposizioni del codice civile riguardo costituzione, struttura, amministrazione ed estinzione. Questo vuol dire che non hanno uno statuto e quindi, in sostituzione, devono strutturare un regolamento, come fosse una scrittura priva a conforme.

Dal primo gennaio 2013 entrerà in vigore la normativa che disciplina i casi di uso misto dei locali con l’imposta calcolata in base ai requisiti e ripartita proporzionalmente in base all’uso.