C’è chi crede nella fine dell’euro

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 Il mercato valutario procede con un andamento molto particolare. L’euro nel dettaglio è sotto i riflettori per via della crisi che sta interessando il Vecchio Continente. Per diversi anni, quindi, ci si è chiesti quanto entrare nell’euro sia stato vantaggioso per gli stati membri dell’Eurozona. Oggi molti paesi ripensano all’adesione alla moneta unica, tranne la Lettonia, decisa a togliersi di dosso lo stereotipo di paese povero.

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Uno scenario variegato su cui entra a gamba tesa il cofondatore di Saxo Bank, un certo Lars Seier Christensen che considera l’euro una moneta destinata al fallimento. Anche il suo saliscendi, in fondo, secondo Christensen, non è che un’illusione ben costruita.

L’evoluzione del cambio euro/dollaro

Il fatto è che l’euro, finora, si è appoggiato a fondamenta poco solide. Tutto il sistema della moneta unica, quindi, potrebbe crollare, a meno che qualcuno non voglia fare delle modifiche in modo da eliminare i problemi di sempre. Il CEO di Saxo Bank ritiene che molti investitori sapessero fin dall’inizio che l’euro non era il massimo delle cose auspicabili ma tutti speravano nell’unione fiscale e nei grandi trasferimenti di denaro. La popolazione invece, non era preparata ad un passaggio simile.

Qualcosa riguardo il destino dell’euro, potrebbe cambiare da settembre dopo le elezioni tedesche a patto che le aspettative, il terzo mandato per Angela Merkel, sia confermato dalle urne. Leggi anche: Come cambiare bitcoin in euro

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