Come funziona il Job Act presentato da Renzi

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 Al primo posto degli impegni di Renzi c’è il job act con cui è sicuro di dare una svolta che finora, a suo avviso, non c’è, come dimostrano i dati “devastanti” dell’Istat sulla disoccupazione.

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Per il lavoro l’obiettivo che si propone con il suo Job act Renzi “Entro 8 mesi la presentazione di un codice del lavoro che racchiuda e semplifichi tutte le regole attualmente esistenti e sia ben comprensibile anche all’estero”. Renzi presenta nel suo Job Act un processo “verso un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti”, un “assegno universale” per chi perde il lavoro e un’agenzia unica federale che coordini i centri per l’impiego. Il Job act, pensato da Renzi, dovrebbe essere “uno strumento per aiutare l’Italia a ripartire”. Tra i punti anche la riduzione delle forme contrattuali.

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Il documento di Renzi prevede la riduzione del 10% del costo dell’energia per le aziende, soprattutto per le piccole imprese che sono quelle che soffrono di più. “Chi produce lavoro paga di meno, chi si muove in ambito finanziario paga di più, consentendo una riduzione del 10% dell’Irap per le aziende. Segnale di equità oltre che concreto aiuto a chi investe”.

Al di là del “processo verso un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti” Renzi propone un “assegno universale per chi perde il posto di lavoro, anche per chi oggi non ne avrebbe diritto, con l’obbligo di seguire un corso di formazione professionale e di non rifiutare più di una nuova proposta di lavoro”. Inoltre, parla della “legge sulla rappresentatività sindacale e della presenza dei rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori nei Cda delle grandi aziende”.

 

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