Come migliorare il rapporto tra banche e PMI

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 Se le banche concedono un prestito è perché hanno la certezza, grazie alle garanzie pretese, che quel credito sarà rimborsato. Il guadagno dell’Istituto è dato dagli interessi che si pagano sulla somma concessa in prestito.

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Un gioco molto facile che faceva stare tutti più o meno bene fino a che le imprese italiane, soprattutto quelle più piccole, non hanno iniziato ad affondare sotto i colpi della crisi, che ne ha tagliato le capacità produttive e la crescita, tanto da renderle un soggetto da evitare per le banche, che non vedono nessun guadagno possibile rispetto al rischio elevato di insoluto di un mutuo alle PMI.

Ma senza credito le PMI sono destinate alla morte, per questo è necessario cercare di risanare gli strappi tra i principali interlocutori economici italiani: una rinnovata collaborazione porterebbe enormi benefici da entrambi i lati. Vediamo quali sono i punti cardine di questo rapporto così come sono stati individuati da Fabio Bolognini (A.D. di Linker), esperto di finanza intervenuto all’ultimo convegno ABI sul rapporto Banche e PMI.

Oltre il bilancio

Le banche devono uscire dal circolo vizioso garanzia-prestito. Un sistema più morbido ed elastico che comprenda il rinnovo dei fidi e programmi di ristrutturazione, potrebbe essere la soluzione migliore per evitare le crisi di liquidità aziendali.

Premi per i più virtuosi

L’esperto parla di un sistema premiante per le banche che si sono mostrate più attive nel prevedere le crisi di impresa dei suoi clienti e nell’aiutarli.

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Maggiore collaborazione tra banche e imprese

Banche e imprese devono dialogare e condividere business plan, piano dei costi, gestione del magazzino e dei clienti e tutti gli elemneti necessari alla riuscita dell’impresa.

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