La possibilitร che la distribuzioneย dei buoni pasto elettronici, i qualiย dal 1ยฐ luglio scorso godono di una defiscalizzazione fino a 7 euroย contro i 5,29 euro di quelli cartacei, porti con sรฉ maggiori controlli e quindi l’effettivo divieto alla loro cumulabilitร (formalmente giร in vigore, ma di rado applicato), provocaย reazioni differentiย tra consumatori e addetti ai lavori.
Gregorio Fogliani, presidente di Qui Group!, commenta a Labitalia che “l’introduzione dei buoni pasto elettronici non cambierร nulla rispetto a prima, anzi rappresenta una grande opportunitร sia per i lavoratori, che per le aziende e i supermercati”. Anche la Fipe-Confcommercio giudica positivamente lo stop alla cumulabilitร e chiede un riordino del settore: “L’intervento legislativo – dice il presidente Enrico Stoppani – che ribadisce la non cumulabilitร dei buoni pasto, si spera sia solo il primo passaggio per riordinare un settore, oggi caratterizzato da degenerazione dello strumento e molta anarchia sul suo uso”.
Durante le scorse ore erano stati espressi pareri discordanti dall’Unione nazionale dei consumatori, secondo la quale governo e parlamento devono liberalizzare i buoni pasto, rendendoli cumulabili e permettendo al lavoratore di spenderli anche in un’unica soluzione. Ormai sono diventati un sostegno insostituibile per le famiglie che non riescono piรน ad arrivare alla fine del mese, un apporto fondamentale al reddito, come ha avuto modo di sottolineare il segretario Massimiliano Dona.
Per la Fipe, tuttavia, lo strumento del ticket elettronico, pur con gli attuali limiti per la sua diffusa circolarizzazione, introduce giuste convenienze, che hanno il corretto obiettivo di ricondurre lo strumento del buono pasto al fine per il quale era stato introdotto e cioรจ di servizio sostitutivo della mensa, da utilizzare secondo le modalitร e i tempi che lo regolamentano.