Confindustria lancia allarme stagnazione

Home > News > Italia > Confindustria lancia allarme stagnazione

L’economia mondiale rischia di andare incontro ad una stagnazione di livello secolare. Bisogna correre ai ripari e dare vita ad un insieme di politiche che siano in grado di velocizzare la crescita.

A lanciare questo messaggio è, mediante una nota, il Centro Studi di Confindustria, il quale arriva proprio all’indomani dell’abbassamento delle stime di crescita per l’Eurozona da parte della Bce di Mario Draghi e dei timori sollevati da Fmi e G20sulle possibili conseguenze di una frenata cinese, in particolare sui mercati emergenti.

Tornando a viale dell’Astrononia, “la crescita mondiale è molto più lenta del passato e delle attese”, si legge nella nota, “le previsioni correnti per il Pil globale sono +3,2% nel 2015 e +3,6% nel 2016, molto distanti dal +5,1% medio annuo pre-crisi e potrebbero rivelarsi ottimistiche”. “Le cause sono: rallentamento demografico, minori investimenti, più debole dinamica della produttività”, aggiunge il Csc, “occorrono politiche per rilanciare la domanda, favorire la spesa in ricerca e sviluppo, procedere con le riforme strutturali, puntando sul manifatturiero, motore dello sviluppo”.

“Le prospettive della crescita mondiale sono insoddisfacenti”, sottolinea il Csc, “le previsioni di aumento del Pil globale sono state continuamente riviste al ribasso negli ultimi quattro anni: da un +4,8% medio annuo atteso nel 2011 per i cinque anni successivi a un +3,9% previsto nel 2015 (Fmi); per quest’anno nell’arco di 12 mesi le stime sono state abbassate dal 4,0% al 3,3%”. “Il rallentamento è generalizzato, ma maggiore nelle economie emergenti strutturalmente più dinamiche: dall’inizio della crisi le prospettive di crescita sono diminuite di mezzo punto percentuale nei paesi avanzati (da +2,6% medio annuo nel 2008 a +2,1% nel 2015) e di quasi due punti in quelli emergenti (da +7,0% a +5,1%)”, prosegue la nota. Nelle stime Csc, l’aumento del Pil mondiale è deludente: nel 2015 +3,2% e nel 2016 +3,6%. Rispetto al +5,1% osservato nel periodo pre-crisi (media annua nel 2002-2007).

 

Lascia un commento