Conte, no al Mes, sì al recovery fund

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Ancora una volta, nel corso di questa settimana, parlando con i giornalisti di diverse testate nazionali il premier Giuseppe Conte ha sottolineato come il suo obiettivo per la ripresa dell’Italia non risieda nell’uso del Mes ma in quello del recovery fund da 500 miliardi messo a disposizione dalla Commissione Europea.

Gestione economica emergenza fulcro di polemica politica

Quello del Mes e della gestione economica dell’emergenza dettata dal coronavirus in Italia è uno dei fulcri della maggior parte degli scontri politici in atto nelle ultime settimane. Sono state differenti le proposte arrivate sul tavolo delle trattative per ciò che concerne gli interventi da porre in essere per la ripresa: in alcuni casi essi sono diventati parte del decreto Rilancio mentre in altri sono stati accantonati.

In queste ultime settimane la pressione politica si è fatta molto più forte gli scorsi mesi a tal punto che non è mancato chi era pronto a far scattare una crisi di governo. Il tutto si è risolto grazie a un buon lavoro di mediazione e Giuseppe Conte, pur cosciente di simili problematiche che potrebbero ripresentare, ha chiarito fugando ulteriori dubbi, di aver già in mente una strada da seguire: quella che porta al recovery fund da 500 miliardi europeo.

Recovery Fund svolta storica per Europa

Il Mes, secondo Giuseppe Conte, non è uno strumento adatto alla situazione italiana per diverse motivazioni, tra le quali figurano anche questioni “di consistenza al di là delle condizionalità e delle sensibilità politiche interne“.

E’ idea del primo ministro italiano che la vera svolta “storica” risiera nel recovery fund da 500 miliardi a fondo perduto che gli stati in difficoltà potrebbero poter utilizzare per ottenere la linea di credito necessaria ad affrontare la crisi economica.

La situazione italiana è grave e questo fattore non viene ignorato dalla compagine di governo che nel decreto Rilancio ha tentato di mettere in atto, come spiegato più volte dal premier, tutta una serie di misure volte ad aiutare i lavoratori di qualsiasi tipologia, le famiglie, e le imprese.

Il fatto che sia in atto una crisi economica nel nostro paese è evidente, sottolinea Giuseppe Conte, anche dei numeri relativi alla richiesta di cassa integrazione che mostrano “l’eccezionalità del momento che stiamo vivendo“.

Al fine di poter sostenere i lavoratori dipendenti, è stato inserito all’interno del decreto il via libera all’INPS per ciò che concerne il pagamento di almeno il 40% della cifra totale di spettanza agli aventi diritto entro i 15 giorni dalla presentazione della domanda insieme a uno snellimento delle procedure relative alla cassa integrazione in deroga.

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