Cosa attendersi dai mercati azionari nel breve periodo

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   Mentre si avvicina il periodo festivo in cui i mercati funzioneranno in maniera parziale o per meglio dire ridotta, la domanda   dove investire, viene quasi spontanea.

I beni rifugio un investimento sicuro in periodi di crisi

Il Punto Mensile, outlook di asset allocation per i prossimi trenta giorni, a cura di Michele De Michelis, Responsabile degli investimenti di Frame Asset Management, società indipendente specializzata in advisory e gestioni patrimoniali, ci spiega la situazione attuale: “Nonostante ci possano essere  notevoli movimenti ribassisti, conviene ancora rimanere investiti nel mercato azionario. Tra le varie fonti che sono andato a visitare  recentemente, le indicazioni più interessanti mi vengono dal fatto che  in Europa le imprese hanno raccolto in totale 1 trilione $US di cash (sotto forma di utili, raccolte obbligazionarie, concessioni di linee di credito). Un’ingente liquidità a disposizione che potrebbe rappresentare un enorme potenziale per crescita e operazioni di m&a; il mercato azionario europeo e’ salito solo a causa del re-rating, dovuto al venir meno delle paure sull’euro e da un sistema di tassi molto bassi, ma non possiamo certo definirlo sopravvalutato.

Previsioni prezzo oro dicembre 2013

Anche la Bce, seppure non proattiva come la FED, sembra decisa ad incidere con un nuovo stimolo monetario all’economia;  negli Stati Uniti la percentuale tra la capitalizzazione dell’indice S&P500 e gli asset totali della Fed risulta molto inferiore rispetto alla media del passato; una ricerca Gallup dimostra che la percentuale degli investimenti americani  in azioni  è la piu bassa da anni , intorno al 52 % contro una media del 60 % circa dei primi anni 2000 e il 65% del 2007;  allo stato attuale i fondi pensione americani detengono mediamente un 60 % in obbligazioni ( che non rendono poi come negli anni precedenti) e 40 % in azioni, mentre fino a pochi anni fa avveniva l’esatto contrario; in Giappone gli Abenomics  stanno funzionando, l’inflazione comincia a riemergere e lo yen prosegue la sua discesa nei confronti del dollaro. Per tale motivo a questo punto non avrebbe alcun senso per il governo e la banca giapponese interrompere lo stimolo monetario”.

 

 

 

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