Credito alle Pmi, drastica riduzione durante l’ultimo quadriennio

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Durante gli ultimi quattro anni e mezzo il credito messo a disposizione delle Pmi è diminuito di 97,2 miliardi di euro. Ciò si evince da una ricerca condotta da Confcommercio in merito al problema del credito alle imprese.

In base all’indicatore elaborato dall’Ufficio Studi della Confederazione e dal Cer, si aggirerebbe intorno a tale cifra il credito di cui le Pmi avrebbero avuto bisogno nel periodo che va dal 30 luglio 2011 al 30 settembre 2014 e che non è stato emesso dal sistema bancario.

Afferma lo studio:

A testimonianza della condizione di credit crunch, il fatto che dal 2009 a oggi il numero di imprese che si sono rivolte alle banche e che hanno visto completamente accolta la loro richiesta di finanziamento si è ridotto dal 64,2% al 29,0% passando per un minimo del 23,8% alla fine del 2013. Tenendo presente poi i meccanismi di autoselezione delle imprese (si presentano in banca circa la meta’ delle imprese rispetto al 2009) la percentuale di imprese completamente finanziate e’ scesa dal 22,2% del 2009 al 4,8% del terzo trimestre 2014. In sostanza, il numero di imprese finanziate è sceso di 17,4 punti percentuali, il 50% di queste per la crisi e il 50% per il credit crunch. Tra meta’ 2011 e il terzo trimestre del 2014 complessivamente gli impieghi di banche Cdp verso le famiglie e le imprese si sono ridotte del 6,6% (circa 129 miliardi di euro in meno). Questocorrisponde ad una riduzione 5 volte superiore al calo del Pil nominale dello stesso periodo, l’1,6%, ed e’ sicuramente indizio di credit crunch. Ad aggravare il quadro il fatto che si tratta di crediti in meno soprattutto verso le imprese private che sono le uniche in questa fase in grado di creare occupazione

Il rapporto tra impieghi e depositi nello stesso periodo di riferimento è calato da 1,75 a 1,38 il che significa che, anche per i nuovi requisiti di patrimonializzazione, per ogni 100 euro di depositi le banche prestavano 175 euro nel 2011 mentre oggi ne impiegano solo 138. Ma le pmi soffrono anche di condizioni di credito nettamente peggiori rispetto alle imprese piu’ grandi e quelle di pari dimensioni estere. Se da una parte i tassi nominali per i prestiti fino ad un milione di euro si sono ridotti da fine 2011 a oggi dal 5,0% al 3,5%, quelli reali sono balzati in media dal 2,1% al 3,3%.

 

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