In crescita il fenomeno dello shadow banking

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 Nonostante la crisi bancaria e finanziaria del 2008 abbia inferto un duro colpo al sistema delle banche mondiali, negli ultimi tempi c’è un fenomeno finanziario che si sta dimostrando sempre più in crescita. Si tratta del cosiddetto shadow banking, termine anglosassone per addetti ai lavori con il quale si identificano le banche ombra. 

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Con il termine banche ombra, a sua volta, vengono individuate tutte quelle banche e quegli istituti finanziari che non sono soggette alla normale regolamentazione del sistema bancario e che nel mondo della finanza costituiscono il cosiddetto sistema finanziario parallelo.

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Ebbene, secondo gli ultimi dati raccolti dal Financial Stability Board attraverso il suo terzo Global Shadow Banking Monitoring Report, nel corso del 2012 il numero e il volume di questo sistema parallelo all’interno del mercato globale è andato ad aumentare, e gli asset propri dello shadow banking hanno avuto un incremento di 5 mila miliardi di dollari, portando il valore totale del sistema a 71 mila miliardi di dollari.

Al giorno d’oggi, quindi, gli asset dei cosiddetti OFI, gli other financial intermediaries, rappresenta circa un quarto di quelli finanziari presenti a livello globale e circa la metà di quelli prettamente bancari. Solo nell’ultimo anno il settore finanziario parallelo ha avuto un incremento pari all’8,1 per cento, anche se, nelle diverse nazioni, le percentuali di crescita sono state molto diverse tra loro.

I paesi che detengono il maggior numero di asset di questo tipo sono, in ordine, gli Stati Uniti, l’Eurozona, il Regno Unito e il Giappone.

 

 

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