
Il Rapporto dell’Istat mostra come la disoccupazione generale è invece cresciuta nel 2012 del 2,3% rispetto al 2011 arrivando vicino all’11%. La crescita della disoccupazione rispetto al 2008 è di 4 punti percentuali.
Che il 2012 sia stata un anno negativo per il lavoro lo dimostrano anche i dati degli occupati nel nostro paese, 22 milioni 899 mila, 69 mila in meno rispetto al 2011. Anche qui la fascia giovanile è quella più penalizzata, con la classe di età 15-24 anni che ha fatto registrare dal 2008 un abbassamento di occupati del 5,8%. Il 13,8% dei lavoratori dipendenti ha un contratto a tempo determinato e questi sono soprattutto giovani e donne. Gli occupati part-time sono il 17,1% con la componente femminile che è la parte maggiore.
La condizione di povertà relativa cresce anche per effetto dell’aumento della disoccupazione. I valori sulla povertà relativa mostrati dall’Istat sono i più alti dal 1997, cioé da quanto sono iniziate le serie storiche. A pagare soprattutto la situazione sono le famiglie numerose, con figli minori e residenti al sud. Gli anziani in situazione di povertà al sud sono il 27,2%.