Gli immigrati primi nel perdere il lavoro

La presenza degli immigrati in Italia è ormai stabile ma anche gli immigrati che lavorano nel nostro Paese sono alle prese con il lavoro precario e l’aumento della povertà. Spesso la disoccupazione degli stranieri è legata alla scarsa qualità del lavoro svolto. 

Italia fuori dalla crisi?

Un’analisi agrodolce. Fatta di conferme positive, ma anche di conferme negative. L’Italia si avvia ad uscire dalla lunga e lacerante crisi degli ultimi anni, secondo l’Istat. I dati della crescita sono positivi, all’interno dell’annuale rapporto emesso dall’Istituto. Ma il Meridione versa ancora in condizioni critiche.

Dal governo via libera al Ddl Povertà

Il Consiglio dei ministri ha dato il suo ‘nulla osta’ al disegno di legge contro la povertà. Il Governo, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, ha approvato alla fine di gennaio 2016 la Delega che contempla norme inerenti il contrasto alla povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali.

Inps segnala aumento tasso di povertà

Appare assolutamente fondamentale in questo momento meditare sull’eredità di questa recessione interminabile subita dall’Italia durante gli ultimi anni.

Dall’inizio della crisi la disoccupazione giovanile è cresciuta del 14%

 L’Istat ha mostrato dati negativi sulla situazione lavorativa e sociale in Italia dall’inizio della crisi. Il livello di povertà nel nostro Paese è ai massimi storici, mentre la disoccupazione è aumentata di 14 punti da quando la crisi ha avuto inizio. Nei dati di “Coesione sociale 2013”, l’Istituto Nazionale di Statistica ha messo in mostra una disoccupazione giovanile che ha superato il 35%, mentre nel 2008, prima della crisi, era al 21%. I dati sul 2012 sono preoccupanti anche per quanto riguarda la povertà relativa, salita al 12,7% delle famiglie residenti in Italia e al 15,8% degli individui.
Il Rapporto dell’Istat mostra come la disoccupazione generale è invece cresciuta nel 2012 del 2,3% rispetto al 2011 arrivando vicino all’11%. La crescita della disoccupazione rispetto al 2008 è di 4 punti percentuali.
Che il 2012 sia stata un anno negativo per il lavoro lo dimostrano anche i dati degli occupati nel nostro paese, 22 milioni 899 mila, 69 mila in meno rispetto al 2011. Anche qui la fascia giovanile è quella più penalizzata, con la classe di età 15-24 anni che ha fatto registrare dal 2008 un abbassamento di occupati del 5,8%. Il 13,8% dei lavoratori dipendenti ha un contratto a tempo determinato e questi sono soprattutto giovani e donne. Gli occupati part-time sono il 17,1% con la componente femminile che è la parte maggiore.
La condizione di povertà relativa cresce anche per effetto dell’aumento della disoccupazione. I valori sulla povertà relativa mostrati dall’Istat sono i più alti dal 1997, cioé da quanto sono iniziate le serie storiche. A pagare soprattutto la situazione sono le famiglie numerose, con figli minori e residenti al sud. Gli anziani in situazione di povertà al sud sono il 27,2%.

In Italia sale il rischio di povertà

 In Italia il rischio povertà è sempre più preoccupante ed esteso. Gli ultimi dati del 2012 dell’Eurostat, l’Istituto di Statistica europeo, mostrano come anche la Spagna e il Portogallo hanno un rischio di povertà minore di quello del nostro Paese. L’Eurostat ha comunicato i dati che mostrano un rischio per la Spagna del 28,2% e per il Portogallo del 25,3%, mentre per l’Italia è del 29,9%. In Europa l’Italia è davanti solo alla Grecia che è al 34,6%.

Gli italiani poveri sono diventati 5 milioni di persone

 La Coldiretti ha recentemente utilizzato i dati Istat per tracciare un bilancio del fenomeno della povertà italiana. Il risultato è stata una accurata analisi che ha censito i cittadini poveri italiani, dimostrando come il loro livello, a partire dai primi anni della crisi economica, sia decisamente aumentato. 

Un nuovo strumento di sostegno al reddito dal Ministro del Lavoro Giovannini

 Lo chiamano, per il momento, salario minimo oppure, in maniera un po’ più fiscale, strumento di sostegno al reddito. Ma il suo nome ufficiale sarà quello di SIA, ovvero Sostegno per l’Inclusione Attiva. Di che cosa si tratta? Si tratta di una nuova forma di sostegno sociale proposta dal gruppo di lavoro del Ministro Giovannini, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che, attraverso l’introduzione di questa nuova misura ha intenzione di offrire un nuovo strumento nazionale per il contrasto della povertà.

Poveri in aumento in Italia nel 2012

 Aumenta nel 2012 il numero degli italiani poveri, che arrivano a superare i 9 milioni e mezzo.  Lo rileva, infatti, l’ Istat, l’ Istituto nazionale di Statistica, che ha recentemente pubblicato il suo Rapporto sulla povertà 2012