In Italia sale il rischio di povertà

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 In Italia il rischio povertà è sempre più preoccupante ed esteso. Gli ultimi dati del 2012 dell’Eurostat, l’Istituto di Statistica europeo, mostrano come anche la Spagna e il Portogallo hanno un rischio di povertà minore di quello del nostro Paese. L’Eurostat ha comunicato i dati che mostrano un rischio per la Spagna del 28,2% e per il Portogallo del 25,3%, mentre per l’Italia è del 29,9%. In Europa l’Italia è davanti solo alla Grecia che è al 34,6%.

Un dato quindi preoccupante che mostra tutte le difficoltà dell’Italia in questo periodo di crisi. Nel 2012 le rilevazioni dell’Eurostat hanno registrato anche un peggioramento rispetto all’anno precedente, quando il livello di rischio di povertà era al 28,2%, e al 2008, anno di inizio della crisi, quando era al 25,3%. In Italia, il rischio di povertà e la mancanza di lavoro riguarda 18,2 milioni di persone, più che in Germani, in Francia e nel regno Unito.

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La Spagna, che sta attraversando un periodo di crisi simile se non più pesante di quello italiano, ma per quanto riguarda questi dati ha quindi una situazione migliore. Anche Paesi come l’Estonia e il Portogallo sono meno esposte al rischio di povertà dell’Italia.

In Europa, come detto, solo la Grecia sta peggio dell’Italia. Per trovare Paesi con un rischio maggiore bisogna considerare quelli che non fanno parte dell’Eurozona. La Romania, la Bulgaria e la Croazia hanno una situazione più preoccupante di quella dell’Italia. In Romania il rischio di povertà è del 41,7%, in Bulgaria è del 49,3% e in Croazia è del 32,3%. I dati dell’Eurostat fanno riflettere e c’è da chiedersi se l’Italia sta facendo le scelte politiche adeguate per garantire un futuro alla sua popolazione.

 

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