I dati europei non spingono la Bce a tagliare

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  Sotto i riflettori della ribalta nella giornata odierna, sarà la Banca Centrale Europea dove si aspetta  la riunione per capire  quali cambiamenti  verranno fatti ai tassi di interesse.

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La BoE, dopo i dati contrastanti sui PMI delle costruzioni (migliore delle attese a 64.6) e dei servizi (inferiore alle attese a 58.3), sui quali la sterlina ha mostrato reazioni in linea con le pubblicazioni, andando a salire sul primo e a scendere sul secondo, non dovrebbe apportare nessun cambiamento alla politica monetaria in atto, mantenendo i tassi allo 0.50% ed il QE a 375 miliardi, spiega Matteo Paganini di DailyFx. Non avremo modo, come sempre, di ragionare sugli statement in quanto le minute verranno rese pubbliche tra due settimane ed una mossa del genere, di fronte ad un mercato che non si attende nulla, potrebbe relativamente pesare sul pound che potrebbe continuare sulla strada di indebolimento di breve periodo intrapresa da fine gennaio, di cui, tra poco, vedremo i livelli tecnici di attenzione, quello che eventualmente deciderà la nostra operatività.

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Per quanto concerne invece la BCE, anch’essa probabilmente non andrà a prendere nessuna decisione concreta (aggiungiamo purtroppo). L’inflazione, ancora allo 0.7%, non ha mostrato cali tali per cui correre ai ripari, stando a quanto comunicatoci nella scorsa riunione, anzi, nelle scorse riunioni, dove Draghi ha detto chiaramente di aspettarsi che le pressioni inflazionistiche possano rimanere latitanti nel breve periodo. Una situazione dunque attesa da parte del board di Francoforte che potrebbe cercare di indirizzare le aspettative degli operatori andando a modificare il wording della conferenza stampa, cercando di rafforzare la forward guidance dell’istituto ma non andando, di fatto, a cambiare nulla.

 

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