Le dichiarazioni della Fed, spingono il dollaro americano

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 La numero uno della Fed ha garantito che gli stimoli saranno necessari ancora per un po’, facendo apprezzare le valute emergenti. Lo yuan era reduce dal peggior trimestre dal 1994. Bene i listini asiatici, con l’eccezione di Tokyo (-0,2%). L’euro in area 1,38 dollari mentre l’Eurogruppo libera 8,3 miliardi per Atene. Il Pmi manifatturiero dell’Italia supera le attese, ma la disoccupazione vola. A Wall Street, lo S&P segna il nuovo massimo intraday

Le decisioni della fed sulla politica monetaria tra conferme previsioni
La produzione manifatturiera in Cina ha fatto registrare un nuovo rallentamento. Ma dagli Stati Uniti sono giunte parole incoraggianti per i mercati, con Janet Yellen, il numero uno della Fed, che ha rassicurato sul prolungamento dello stimolo americano all’economia. Notizie che ha consentito ancora alle Borse asiatiche di trattare in rialzo, ad eccezione di Tokyo, infondendo buon umore negli investitori americani ed europei, e permettendo un recupero delle valute emergenti, particolarmente colpite dal “tapering”, la riduzione delle misure straordinarie della Banca centrale americana.

Anche l’Europa ha fatto conoscere i suoi Pmi manifatturieri – anticipatori del ciclo economico in quanto arrivano dalle interviste dei direttori degli acquisti delle aziende -, che hanno però fatto vedere una frenata dell’aggregato dell’Eurozona, con un calo da 53,2 a 53 punti a marzo (sopra quota 50 indica comunque una fase di espansione economica). Rimane positiva l’Italia, che anzi supera le attese degli analisti e sale da 52,3 a 52,4 punti, contro le previsioni di un lieve calo. Negli Usa, l’indice Ism manifatturiero accelera a marzo e sale da 53,2 a 53,7 punti, poco sotto gli attesi 54 punti. Importante anche l’andamento della disoccupazione: in Germania il tasso è di poco calato a marzo al 6,7%, dal 6,8% precedente. Diverso per l’Italia, dove la quota di disoccupazione
è salita ai massimi dal 1977 al 13%. Elementi di dovrà per forza di cose tener conto la Bce nel suo board di giovedì, dal quale gli analisti aspettano qualche mossa, anche e soprattutto alla luce del nuovo rallentamento dell’inflazione.

 

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