Cosa cambia nel documento di valutazione dei rischi

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Negli ultimi tempi si sono a dir poco moltiplicati i controlli atti ad evitare gli infortuni sul lavoro. Verifiche che diventano sempre più capillari nonché più costose, in particolar modo per le piccole aziende e per i liberi professionisti.

La novità è che dal primo di giugno anche i negozi e gli studi dei professionisti, al pari delle aziende con meno di dieci dipendenti, dovranno compilare obbligatoriamente il modello standard al fine di effettuare la valutazione dei rischi contro gli infortuni sul lavoro. Il documento di valutazione dei rischi contemplerà dunque anche le attività commerciali (dai negozi ai ristoranti), gli uffici e gli studi professionali.

Cambiamenti nel documento di valutazione dei rischi

La nuova procedura standardizzata, prossima ad entrare in vigore era già contemplata nel decreto del governo Monti dello scorso novembre.

Il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) andrà pertanto compilato da tutte le aziende con almeno un dipendente o un lavoratore equiparato (quindi contratti a progetto o collaboratori familiari).

Fino a questo momento la Legge 626/94, che si configura come un’introduzione del DVR, forniva alle aziende che hanno meno di dieci dipendenti l’autorizzazione a rimpiazzarlo con l’autocertificazione dell’avvenuta valutazione dei rischi.

Dvr: cosa mettere

E da oggi? Cosa deve essere inserito nel DVR? Nello specifico va inserito il funzionamento dell’attività ed eventuali rischi legati alle mansioni dei dipendenti. La responsabilità è a carico del datore di lavoro.

Le procedure standardizzate per le piccole aziende prevedono un formulario semplificato pubblicato sul sito web del Ministero del lavoro e delle politiche sociali all’interno della sezione “Sicurezza nel lavoro”.

Voci da compilare

Il Decr. 81/2008 statuisce che il documento deve avere una data precisa, comprovata da registrazione pubblica o annullo postale. Naturalmente la verifica dei rischi necessita di un aggiornamento ogni qualvolta il processo produttivo o l’organizzazione del lavoro siano sottoposti a dei cambiamenti. Si tratta però di variazioni che vanno ad incidere potenzialmente sulla sicurezza dei lavoratori.

In virtù dei recenti cambiamenti della normativa non vanno valutati esclusivamente i rischi di natura prettamente fisica bensì anche due nuovi tipi di rischi:

– rischio da stress correlato;

– rischio di difficoltà comunicativa, nel caso in cui vi siano dipendenti stranieri che non parlano italiano.

Sicurezza sul lavoro: i soggetti responsabili e i corsi di formazione

Tra gli obblighi del datore di lavoro è contemplato anche quello di dare luogo al servizio di prevenzione e protezione dei dipendenti scegliendone il responsabile, ovvero colui dovrà seguire un corso di formazione dalla durata proporzionale ai rischi rilevati, e gli incaricati.

I lavoratori riuniti in assemblea eleggono a loro volta un loro rappresentante che dovrà essere consultato dal datore di lavoro in occasione della valutazione dei rischi e anche della designazione del responsabile.

Appare inoltre come suo diritto quello di ricevere adeguata formazione in tema di sicurezza. Il nominativo del rappresentante va trasmesso all’INAIL.

Tutti i lavoratori devono frequentare un corso di formazione generale sulla sicurezza di quattro ore ed uno specifico per settori di quettro (rischio basso), otto (medio) oppure dodici ore (rischio alto). Appare invece come obbligo dei lavoratori attenersi alle disposizioni del datore in tema di sicurezza ed utilizzare in maniera scrupolosa e corretta gli strumenti per la protezione forniti in sede.

Strumenti

Per quanto concerne gli strumenti in sede deve essere sempre presente un pacchetto di medicazione base o, se i dipendenti sono dai tre in su, una vera e propria cassetta di pronto soccorso.

Ogni 100 mq deve essere presente un estintore. In sede comunque almeno un addetto deve frequentare il corso di formazione antincendio di 4 ore per le attività a basso rischio, come i negozi, oppure 8, per le attività a rischio medio, come ad esempio i laboratori orafi.

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