Effetti pratici sui mutui dopo il taglio dei tassi della Bce

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 La diminuzione del costo del denaro ad opera dalla Bce, ha diminuiti di fatto le difficoltà nell’erogazione dei finanziamenti dalle banche ai richiedenti. Dopo l’ultima decisione presa dalla Banca Centrale europea di far scendere ancora il costo del denaro all’interno dell’Eurozona, portandolo ai minimi storici dello 0,25%, ha modificato leggermente il trend negativo del settore immobiliare.
Infatti secondo gli ultimi dati che riporta la consueta analisi mensile dell’Associazione bancaria Italiana, che fotografa anche l’andamento delle compravendite immobiliari, ha rilevato un aumento nell’erogazione dei mutui e dei finanziamenti.

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In generale comunque lo studio ha rilevato che nel terzo trimestre del 2013 si è registrata un’inversione di tendenza, seppur piccola, ma significativa nella concessione di prestiti da parte degli istituti di credito italiani. Inoltre, sempre in materia di mutui e finanziamenti, nello stesso periodo trimestrale si è registrata anche una nuova ripresa sia in merito alle richieste di accensione di mutui ipotecari, sia anche nel rapporto che intercorre tra l’importo totale finanziato e il valore degli immobili in causa, rivisto in salita verso percentuali più elevate.
Problemi questi che di fatto hanno soffocato in questi ultimi anni il settore della compravendita immobiliare. Infatti gli agenti immobiliari italiani rilevano ora un calo nelle difficoltà di conseguire un mutuo da parte dei loro clienti, che hanno sempre addotto come causa principale la difficoltà di conseguire un mutuo.

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Gli stessi hanno sempre più spesso ultimamente, addotto tale problematica come concausa al fallimento conclusione delle compravendite nel 45,4 per cento circa dei casi, cioè lo stesso valore che è stato possibile individuare anche nel corso dell’ultimo trimestre del 2010.

Ma per direttore dell’Abi  e responsabile dell’ufficio studi, Gianfranco Torriero, un importante passo in avanti in questo senso, ci sarebbe solo con la diminuzione dello spread, ora tra i più elevati in Europa

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