Electrolux, la regione pronta ad aiuti

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 “Il Friuli Venezia Giulia ha già avuto autorizzazione da due anni all’abbattimento dell’Irap generalizzato con la possibilità di abbattere di un ulteriore punto percentuale per imprese virtuose, che abbiano alcuni criteri che vanno concordati per ottenere l’autorizzazione”, ha detto Serracchiani.

Il caso Electrolux, le possibili soluzioni

“C’è un’altra proposta concreta, che però richiede l’avallo e l’accompagnamento del governo: agire sull’addizionale Irpef la cui quota regionale ammonta all’1,23%. In Friuli c’è l’esenzione fino a un reddito di 15.000 euro lordo, visto che i redditi dei lavoratori Electrolux sono in media 28.000 euro- 30.000 euro, si potrebbe valutare una sorta di rinuncia a un’ulteriore quota”, e secondo una simulazione “su lavoratori che prendono in media 40.000 euro, dunque di più, significa rinunciare a 500.000 euro l’anno di gettito Irpef, che si tradurrebbero in circa 500 euro in busta paga all’anno”. Per la tassazione le proposte sono due, il taglio di un altro punto di Irap e la rinuncia ad aumentare le addizionali regionali Irpef.

Sempre più numerose le imprese italiane costrette alla chiusura

Secondo Serracchiani, il taglio fiscale, controbilancerebbe la rinuncia agli accordi aziendali o agli scatti di anzianità proposti da Electrolux. Inoltre ha dato la disponibilità ad aumentare a 2,5 euro il contributo regionale per i contratti di solidarietà, precisando che “a Porcia non è mai stato utilizzato questo sostegno”. La zona di Porcia (Pordenone), che produce lavatrici e adopera 1.200 persone, è quello più a rischio da parte della Electrolux. Parlando in commissione Industria al Senato Ernesto Ferrario, amministratore delegato di Electrolux ha precisato :«Vogliamo restare in Italia, non abbiamo alcuna intenzione di andare via».

 

 

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