Sempre più numerose le imprese italiane costrette alla chiusura

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 Anche negli ultimi due mesi, quelli che vanno da settembre ad ottobre 2013, non sono mancate, da parte delle imprese italiane, richieste di cessazione, chiusura e fallimento, o, nei casi più felici, di ristrutturazione interna, con segnalazione di eventuali esuberi di personale e domande di ammortizzatori sociali. 

L’industria italiana non aggancia la ripresa

La situazione dell’industria italiana, infatti, come abbiamo avuto modo di mettere in luce anche in un post pubblicato in precedenza, appare ancora molto lontana dalla ripresa, e oggi ancora profondamente segnata dagli effetti della crisi, della recessione e dal calo della produzione.

In calo la fiducia delle imprese italiane ad ottobre 2013

Secondo le ultime statistiche sono più di 200 i tavoli di crisi aperti nel corso degli ultimi nove mesi presso il Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico. Qui di seguito, quindi, vi proponiamo un piccolo elenco delle aziende che hanno deciso di chiudere proprio negli ultimi mesi, o che hanno annunciato grandi piani di riorganizzazione interna a causa della crisi.

  • Ideal Standard ha annunciato la chiusura dello stabilimento situato in provincia di Pordenone
  • Corradini, del settore termosanitario, ha avviato un processo per concordato liquidatorio
  • Alcatel ha annunciato più di 500 esuberi per la sede di Vimercate, Milano, oltre a quelli del gruppo internazionale
  • le Acciaierie Beltrame hanno annunciato la chiusura del quarto stabilimento produttivo, dopo i primi tre
  • Mercedes Benz Italia ha chiuso invece undici sedi e messo in mobilità 72 dipendenti
  • Sempre aperti restano poi i tavoli di Ilva e Riva, mentre Irisbus, del gruppo Fiat, verrà forse ceduta a Breda Menaribus
  • Alla lista delle aziende in crisi vanno infine aggiunte Mivar, Electrolux, Plasmon e Sangemini.

 

 

 

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