Quanto vale evitare gli sprechi alimentari nei giorni festivi?

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 Qualche anno fa, evitare gli sprechi in tavola era sinonimo di virtuosismo e c’erano gli appelli da più parti a una maggiore attenzione per riciclare e non buttare gli avanzi delle feste. Oggi sembra che gli italiani siano diventati improvvisamente quasi tutti virtuosi, oppure è la crisi economica che ha insegnato, o imposto, di evitare gli sprechi.
La Coldiretti ha stimato che il 62% delle famiglie italiane ha ridotto gli sprechi utilizzando il cibo rimasto nei giorni delle feste per consumarlo nei giorni successivi, anche in nuove ricette.
Il cibo e le bevande avanzati e consumati nei giorni successivi consistono in un valore economico stimato in mezzo miliardo di euro.
Sprechi evitati quindi e cibo salvaguardato. L’originalità e la creatività possono poi fare la loro parte con ricette basate sui cibi rimasti che possono essere veramente appetitose. E su internet, e non solo, aumentano i siti che propongono ricette con gli avanzi. Ricette di polpette e polpettoni di carne, frittate di verdure e di pasta, tartare di pesce e poi piatti a base di lenticchie, cibo tradizionale e spesso preparato in quantità enorme visto che è di buon auspicio. E poi ci sono i panettoni e i pandori rimasti. Questi possono essere la base di nuovi dolci, farciti con crema, marmellata o cioccolato. E infine, la frutta secca, altro cibo tradizionale, che può essere caramellata e diventare una sorta di torrone.
Le possibilità per non sprecare il cibo ci sono e questo ha un valore non solo economico, ma anche etico, di rispetto ed educativo.

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