Export e Made in Italy, sarà un Natale da record

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Sarà un natale da ricordare a lungo per quanto riguarda il made in Italy che trionfa sulle tavole estere durante le festività grazie all’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi e pasta.

Le vendite – secondo Coldiretti – saranno superiori ai 3 miliardi di euro con un balzo dell’8% in confronto allo scorso anno. In aumento è valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+19%) ai panettoni (+9%), ma crescono anche i vini (+8%), la pasta (+7%) e i formaggi (+4%).

Insomma secondo l’associazione dei coltivatori, nel mondo non ci sono mai stati così tanti brindisi made in Italy come quescome quest’anno con una domanda cresciuta in valore del 50 per cento in Gran Bretagna e del 32 per cento negli Stati Uniti. E le richieste sono aumentate del 19 per cento anche da parte dei francesi, sempre molto nazionalisti nelle scelte della tavola. Nella classifica delle bollicine italiane più consumate nel mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il Franciacorta, che ormai sfidano alla pari lo Champagne francese: risultati che trainano l’intero settore dei vini, per i quali si registra complessivamente un aumento dell’8 per cento in valore dell’export.

Ad essere molto richiesti – continua Coldiretti – anche i dolci nazionali come panettoni, altri prodotti della pasticceria tipica delle feste, in aumento del 9 per cento in valore, e la pasta, con un +7%. Cresce anche la domanda di formaggi italiani, che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 4 per cento, con exploit del 31% per il pecorino e il fiore sardo.

“Il record fatto segnare sulle tavole del Natale straniere è significativo delle grandi potenzialità che ha l’agroalimentare italiano, che traina la ripresa dell’intero

Made in Italy”, afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “l’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti dell’agropirateria internazionale”.

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