Fed lascia tassi invariati, Borse europee positive

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Le Borse continuano sulla strada del recupero che ha caratterizzato le ultime sedute, avviata dall’idea che la Federal Reserve rinvierà il rialzo dei tassi Usa che manca dal 2006.

I verbali della riunione che si è tenuta il 16 e 17 settembre scorsi, quando la Banca centrale decise di lasciare tassi invariati, hanno mostrato che quella decisione era legata anche alle preoccupazioni dei governatori in merito all’andamento dell’inflazione, ben lontana dal target del 2% fissato dalla Fed. E così il mercato è portato a pensare che quest’anno potrebbe non esserci un aumento del costo del denaro, fermo sui minimi storici pari allo 0-0,25% dal dicembre 2008. I governatori, va detto, hanno fatto di tutto per chiarire che non è uno scenario da escludere, sottolineando che da qui alla fine di dicembre si potranno creare le condizioni per la stretta.

Lo stesso presidente della Fed di Atlanta, Dennis Lockhart, oggi ha ribadito che vede un “aumento dei rischi al ribasso” per l’economia Usa nelle ultime settimane ma, nonostante questo, considera “l’economia Usa incamminata in modo soddisfacente”. Per questo, secondo Lockhart il “liftoff” e cioè il rialzo dei tassi potrebbe essere “deciso nel corso dell’anno”. La sensazione dei mercati, però, è che si prospetti un supplemento di politica ultra-accomodante dovuto anche alle incertezze sull’andamento delle economie emergenti, oltre che alla traballante situazione finanziaria della Cina, che alcuni chiedono ormai di mettere nero su bianco. E’ il caso del premio Nobel, Joseph Stiglitz, secondo il quale la Banca centrale Usa potrebbe rimuovere l’incertezza sui tassi dicendo: “Non alzeremo i tassi di interesse fino all’anno prossimo. Per me questa è la riposta giusta”, ha spiegato aggiungendo: “Il fatto è che oggi sappiamo che l’economia statunitense non sarà forte nei prossimi anni”.

 

 

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