Giorgio Squinzi chiede azioni forti al nuovo governo e boccia Grillo

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 Un governo forte e subito. Questa è la richiesta di Giorgio Squinzi alle forze politiche che formeranno il nuovo esecutivo. Il paese non può assolutamente rimanere in una situazione di stallo che metterebbe a dura prova la resistenza dei nostri mercati agli attacchi speculativi di quelli internazionali.

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Giorgio Squinzi lancia un accorato appello ai vincitori delle elezioni, anche se definirli tali è improprio: un governo forte e stabile che ponga la crescita come priorità del paese. A tale scopo servono

forti interventi sul cuneo fiscale e sull’abolizione progressiva dell’Irap, in seguito saranno necessarie riforme profonde sul fisco e sulla revisione del titolo quinto della Costituzione.

Interventi, questi, che si pongono come unico mezzo di salvataggio dell’economia italiana, altrimenti destinata al declino, secondo gli obiettivi fissati da Confindustria: crescita del 2% annuo, riduzione del rapporto debito/pil al 100% e crescita del peso del manifatturiero al 20% del pil.

Le potenzialità per farlo ci sono ma è il nuovo governo che deve fare tutto il possibile perché queste si possano trasformare in realtà, con interventi decisi e coraggiosi che devono essere fatti subito, non oltre i primi cento giorni di vita del nuovo esecutivo.

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Squinzi auspica una grande coalizione alla guida dell’esecutivo composta da Pd, Pdl e Monti. Chiusura totale a Grillo e alla sua politica:

Se applicassimo il programma di Grillo l’industria italiana sarebbe finita. Diventeremmo un Paese tra l’agreste e il bucolico. Grillo vuole bloccare le infrastrutture, noi pensiamo che si debba colmare un grave ritardo infrastrutturale.

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