Gli ottimi dati sull’occupazione statunitense mandano il dollaro alle stelle

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Venerdì scorso, i traders hanno reagito in maniera più che ottima ai dati che sono stati rilasciati dal Bureau of Labor Statistics statunitense. Secondo il governo, il tasso di disoccupazione è leggermente salito, anche se i posti di lavoro sono aumentati sensibilmente: ben più di 257 mila posti nel mese di Gennaio. Gli economisti avevano prospettato un totale di 234 mila nuovi posti di lavoro con un tasso di disoccupazione a 5.6%. Gli stipendi sono saliti insieme agli altri dati. Le paghe orario hanno avuto un aumento del 2.2%.
L’incremento nella forza lavoro e nei salari è stato assimilato come una cosa positiva per l’economia, mandando i tassi d’interesse e il mercato azionario nel suo complesso, verso l’alto. I tassi sono andati verso l’alto perché gli investitori hanno incrementato le aspettative di un possibile aumento futuro dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense, nel prossimo Giugno. I tassi d’interesse in crescita hanno incrementato la richiesta per il Dollaro Statunitense che si trova adesso oltre la barriera dei 119. I tassi d’interesse in rialzo hanno incrementato il differenziale per il tasso d’interesse tra il debito dell’Eurozona e il debito UK. Vediamo le conseguenze sui mercati finanziari per tutti coloro che operao con piattaforme di trading online. La situazione ha portato un pò giù il cross EUR/USD e anche il Cable GBP/USD. La Banca Centrale Europea ha da poco annunciato uno stimolo monetario che porterà i tassi dell’Eurozona verso il basso. La Banca d’Inghilterra invece ha in mente di innalzare nuovamente il tasso d’interesse nel 2015, questo si pensa a causa di un’economia che in questi ultimi mesi è rallentata.
La domanda in rialzo ha portato quindi il dollaro statunitense verso l’alto, portando di rimando il mercato dell’oro a collassare. Gli investitori del metallo prezioso non hanno apprezzato i tassi d’interesse in ascesa, in quanto per chi possiede oro non c’è nessun ritorno in ciò. In aggiunta, dei tassi più alti tendono a rallentare la domanda dall’estero visto che il i metalli vengono prezzati in dollari.Tuttavia tra tutti i beni che hanno subito una mazzata da questa manovra, il petrolio è rimasto a dir poco intatto. L’ultima cosa sulla quale i traders del petrolio sono in questi giorni concentrati, è un potenziale calo della produzione statunitense a casa delle recente riduzione nella produzione di piattaforme petrolifere e un calo generale nell’investimento per progetti futuri nel mercato del petrolio.
Tuttavia, il sentiment in questo momento sembra essere a favore degli Stati Uniti e della sua valuta, che si sta apprestando a tornare verso nuovi massimi, del resto manca solo da scavalcare decisamente il livello psicologico di 120 per il cross USD/JPY, per aprire le porte dei 130, e poi successivamente, dei 140.

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