Borse e quotazioni del petrolio su

Un leggero rialzo per le Borse europee in apertura di mattinata. Milano si è collocata di poco sopra la parità. Bene anche Parigi, Francoforte e Londra. La Federal Reserve, complici i dati deludenti relativi al rapporto sull’occupazione statunitense, ha rinviato la stretta sul rialzo dei tassi.

Zimbabwe, si chiude l’era degli Zim-Dollars

Lo Zimbabwe, a seguito di anni d’indecisione ha deciso di traghettare definitivamente il paese all’uso del dollaro statunitense. Si chiude dunque un ciclo e se ne apre un altro.

Venezuela, la rivoluzione battuta dal dollaro

Quella del Venezuela è da molto tempo una situazione drammatica. Il Paese è ridotto in povertà con gli scaffali vuoti nei supermercati ormai da mesi. Le merci non arrivano e il popolo è stanco. Stanco anche di combattere, forse.

Euro, continua la striscia positiva

Senza dubbio, sul fronte valute, è un buon momento per l’euro. Il cross Eur-Usd, che proprio dodici mesi fa aveva sfiorato i massimi relativi, raggiungendo quota 1.40 offre ottimi segnali di risveglio.

Yellen-Draghi: prosegue lo scontro sulle valute

Gli americani non gradiscono un dollaro troppo forte in confronto all’euro. Un sondaggio condotto dalla società americana Butters su 23 conference call effettuate da manager di società Usa quotate, evidenzia che  il 70% di loro dà la colpa degli utili deludenti alla rivalutazione del dollaro rispetto alle altre valute mondiali.

Dollaro contro euro: l’andamento divide gli analisti

Come è noto, la Federal Reserve (Fed) americana è ormai prossima a procedere verso l’innalzamento dei tassi di interesse e la Banca centrale europea (Bce, al contrario, si trova nel bel mezzo dell’attuazione di misure a sostegno dell’economia.

Gli ottimi dati sull’occupazione statunitense mandano il dollaro alle stelle

Venerdì scorso, i traders hanno reagito in maniera più che ottima ai dati che sono stati rilasciati dal Bureau of Labor Statistics statunitense. Secondo il governo, il tasso di disoccupazione è leggermente salito, anche se i posti di lavoro sono aumentati sensibilmente: ben più di 257 mila posti nel mese di Gennaio. Gli economisti avevano prospettato un totale di 234 mila nuovi posti di lavoro con un tasso di disoccupazione a 5.6%. Gli stipendi sono saliti insieme agli altri dati. Le paghe orario hanno avuto un aumento del 2.2%.
L’incremento nella forza lavoro e nei salari è stato assimilato come una cosa positiva per l’economia, mandando i tassi d’interesse e il mercato azionario nel suo complesso, verso l’alto. I tassi sono andati verso l’alto perché gli investitori hanno incrementato le aspettative di un possibile aumento futuro dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense, nel prossimo Giugno. I tassi d’interesse in crescita hanno incrementato la richiesta per il Dollaro Statunitense che si trova adesso oltre la barriera dei 119. I tassi d’interesse in rialzo hanno incrementato il differenziale per il tasso d’interesse tra il debito dell’Eurozona e il debito UK. Vediamo le conseguenze sui mercati finanziari per tutti coloro che operao con piattaforme di trading online. La situazione ha portato un pò giù il cross EUR/USD e anche il Cable GBP/USD. La Banca Centrale Europea ha da poco annunciato uno stimolo monetario che porterà i tassi dell’Eurozona verso il basso. La Banca d’Inghilterra invece ha in mente di innalzare nuovamente il tasso d’interesse nel 2015, questo si pensa a causa di un’economia che in questi ultimi mesi è rallentata.
La domanda in rialzo ha portato quindi il dollaro statunitense verso l’alto, portando di rimando il mercato dell’oro a collassare. Gli investitori del metallo prezioso non hanno apprezzato i tassi d’interesse in ascesa, in quanto per chi possiede oro non c’è nessun ritorno in ciò. In aggiunta, dei tassi più alti tendono a rallentare la domanda dall’estero visto che il i metalli vengono prezzati in dollari.Tuttavia tra tutti i beni che hanno subito una mazzata da questa manovra, il petrolio è rimasto a dir poco intatto. L’ultima cosa sulla quale i traders del petrolio sono in questi giorni concentrati, è un potenziale calo della produzione statunitense a casa delle recente riduzione nella produzione di piattaforme petrolifere e un calo generale nell’investimento per progetti futuri nel mercato del petrolio.
Tuttavia, il sentiment in questo momento sembra essere a favore degli Stati Uniti e della sua valuta, che si sta apprestando a tornare verso nuovi massimi, del resto manca solo da scavalcare decisamente il livello psicologico di 120 per il cross USD/JPY, per aprire le porte dei 130, e poi successivamente, dei 140.

Valute, come favorire un equilibrio tra i cambi?

Jean-Claude Trichet, ex governatore della BCE, ha manifestato il suo ottimismo circa la possibilità che tra le grandi economie del pianeta con valute convertibili si trovi un accordo al fine di evitare un rally alla svalutazione per fini competitivi.