Google costretta alla liberalizzazione dei brevetti

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 Giungono così al termine i due anni di indagine avviati dalla Federal trade commission (Ftc) – l’Antitrust americano – arrivando ad un intesa con il colosso dell’informatica di Mountain View. Google non avrà più l’esclusiva per alcuni brevetti ritenuti essenziali per apparecchi telefonici di società rivali (‘iPhone e iPad della Apple, BlackBerry di Research in Motion e tutti gli smartphone che utilizzano i software Windows di Microsoft).

Una decisione storica, che toglie a Big G molto del suo primato, rendendo la vita più facile alle aziende concorrenti. Google, infatti, non potrà più neanche fare ingiunzioni in tribunale sulla questione.

 

E’ una buona notizia anche per gli inserzionisti pubblicitari, che avranno un maggiore flessibilità per le loro campagne. Ad esempio, Google ha deciso di rimuovere tutte le restrizioni di AdWords, uno dei suoi più potenti strumenti, in modo da dare agli inserzionisti la possibilità di controllare l’andamento e i risultati delle loro campagne e confrontarle con quelle fatte su alte piattaforme.

L’intesa raggiunta da Google con la Federal trade commission chiude così un capitolo di trattative lungo due anni, che ha riguardato l’operato del colosso di Mountain View in tutto il mondo e ripristina, almeno nell’opinione dell’Antitrust americano, la libera concorrenza nel mercato dell’informatica mondiale, in quanto l’accordo ha valore in tutto il mondo.

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