L’agenda di Letta: stop all’Imu e all’Iva, lavoro al primo posto

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 Gli italiani sono in attesa di sapere quello che accadrà con questo nuovo governo. Il neo premier Enrico Letta ha parlato pochi minuti fa alla Camera illustrando il programma che intende portare avanti durante il suo mandato, quel programma che sarà oggetto di voto di fiducia stasera alla Camera e domani in Senato.

Delineatesi i fronti – Enrico Letta riceverà il sostegno di Pd, Pdl e Scelta Civica mentre Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Sel e Fratelli d’Italia saranno all’opposizione, il premier ha iniziato il suo discorso lasciando tutti sgomenti: i suoi 21 ministri non riceveranno lo stipendio da ministri.

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Ottimo punto di partenza, sopratutto a fronte delle critiche che gli sono state mosse per aver aumentato il numero dei dicasteri italiani, al quale hanno fatto seguito altri importanti annunci.

Primo fra tutti quello sull’Imu che, dopo la bagarre di questi ultimi giorni e l’impossibilità – visti i tempi ristretti – di procedere al calcolo delle nuove aliquote: la rata di giugno della tassa sulla prima casa non si pagherà, il tutto è rimandato a quando il governo avrà avuto modo di ridefinire tutto il sistema fiscale del paese.

Poi arriva anche la stoccata sull’Iva per la quale, secondo Letta, onde evitare un peggiorare delle condizioni di povertà del popolo, è saggio rinunciare al suo inasprimento previsto per l’estate.

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E poi una nuova riforma del lavoro: basta incentivi monetari, le aziende del paese hanno necessità di un sostegno strutturale e continuativo, non di benefici monetari all’assunzione di giovani.

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