Prima rata Imu 2013: problematiche su possibile abolizione e aliquota

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 Il tempo stringe. I Comuni italiani hanno tempo fino al 16 maggio per decidere con quale aliquota si dovrà pagare la prima rata dell’Imu prevista per il 2013. A complicare la situazione c’è il problema del Governo, che si sta formando in queste ore, e le richieste del Pdl che vorrebbe far eliminare la tassa sugli immobili almeno sulla prima casa e provvedere al rimborso di quanto pagato nel 2012.

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Molti studi hanno già dimostrato che l’abolizione dell’Imu, così come richiesta dal Pdl, potrebbe comportare diverse problematiche per le casse dello stato, in quanto verrebbe a mancare uno quota importante del gettito fiscale dello Stato, necessario a rimanere sulla giusta direzione per raggiungere il pareggio di bilancio.

Ma non solo. In questi giorni è stato pubblicato un ‘ulteriore ricerca condotta dal Nens, il centro studi fondato dall’ex ministro Vincenzo Visco con Pier Luigi Bersani, che evidenza come un’abolizione generalizzata dell’Imu sulla prima casa sarebbe a beneficio solo dei più ricchi. Infatti, secondo lo studio, il 20% dei contribuenti più ricchi ha versato il 44,6% del totale dell’imposta, a fronte di un 2,4% della contribuzione totale delle fasce di popolazione meno abbienti.

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Dai Caf – centri di assistenza fiscale – inlotre, arriva in queste ore un’altra richiesta al Governo che potrebbe facilitare la risoluzione delle problematiche alle quali stanno cercando di far fronte, prima tra tutte la compilazione della dichiarazione dei redditi e, quindi, le percentuali di pagamento con le quali si dovranno confrontare i cittadini: pagare l’Imu con le stesse dinamiche impositive dello scorso anno e rimandare qualsiasi decisione in merito al futuro, una volta che tutte le questioni in merito saranno chiarite.

 

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