Sciopero contro i tagli, la Grecia al bivio

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La Grecia è di nuovo al capolinea. Il Governo prova a far si che l’Unione Europea accetti le proposte di austerity. L’economia a bisogno di ossigeno in termini di prestiti. Ma il Paese è spaccato a metà e i sindacati, discordi con le manovre governative, indicono uno sciopero di 48 ore per contrastare le sue misure.

È il terzo sciopero generale in tre mesi.

La recessione avanza e nel tamponarla i sindacati provano a proteggere la classe media e i ceti bassi, per paura che le nuove proposte che dalla Grecia giungeranno a Bruxelles colpiscano internamente i meno agiati.

Così, le posizioni dei due principali sindacati greci sono assolutamente critiche nei confronti del Premier Samaras e dei suoi tagli alla spesa pubblica. Nel frattempo, nella giornata di domani il Parlamento voterà la fiducia al pacchetto, condizione obbligatoria per sbloccare i prestiti internazionali, che si aggirano sui 31 miliardi di euro e che potrebbero salvare il Paese o quantomeno conferirgli nuova linfa vitale.

Preme risolvere la situazione dei trasporti che, a tutti i livelli, sono a rischio. Banche, scuole e uffici pubblici rimarranno dunque chiusi per due giorni. Gli ospedali saranno operativi solo ed esclusivamente in caso di emergenza.

Il Disagio di queste ore nel Paese è forte e si temono scontri nelle piazze e nei luoghi più frequentati.

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