I consumi parlano del peggioramento dell’Italia

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 L’Italia a livello economico e finanziario non se la passa molto bene e non è una questione limitata al PIL. L’incertezza legata allo scenario post elettorale contribuisce a rendere il Belpaese un territorio d’investimento troppo rischioso. In più la recessione si è aggravata nonostante le speranze di uscire dal tunnel della crisi.

Il crollo dei consumi elettrici mette in ginocchio le imprese

Il 2013, quindi, contro ogni previsione, si è aperto in recessione e continua in questo stato. I consumi sono scesi del 2,4 per cento rispetto all’anno precedente ma sono scesi anche dello 0,9 per cento rispetto a dicembre 2012. Secondo una media cosiddetta mobile, si può fare una previsione per i prossimi tre mesi.

Se si considerano i consumi c’è da temere

Entro giugno, il nostro paese, tornerà ai livelli della fine del 2004. A lanciare sul mercato questi dati ci ha pensato la Confcommercio che ha anche analizzato i vari settori dell’economia. Per esempio, la domanda di servizi è diminuita del 3,7 per cento così come la spesa per i beni è calata del 2 per cento.

Ogni volta che si parla di consumo, dice Confcommercio, ci muoviamo in un terreno negativo. La riduzione dei consumi ha interessato purtroppo, il comparto alimentare dove si registra una flessione del 3,9 per cento nel consumo di bevande e tabacchi. Una flessione uguale, sempre -3,9 per cento è propria anche del settore abbigliamento e calzature. Questi due ambiti sono in calo dal 2010, per via di una contrazione della domanda che dura da due anni.

 

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