Il FMI individua punti di forza e rischi del settore bancario italiano

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 Il Fondo Monetario Internazionale –  FMI – torna ad interessarsi della situazione finanziaria e bancaria italiana. Lo fa all’interno del Global Financial Stability Report pubblicato in questi giorni che precedono il meeting annuale che inizierà a breve a Washington.

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Secondo gli analisti americani, dunque, il sistema bancario italiano ha dimostrato grande solidità in un periodo di estrema crisi economica, anche se continuano per quest’ultimo a profilarsi all’orizzonte una serie di rischi dovuti alla mancanza di crescita economica e di ripresa nell’economia reale e ai problemi connessi con il contenimento del debito dello Stato.

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Le banche italiane, infatti, potrebbero subire un duro colpo dal materializzarsi di questi rischi, e ancora di più da quelli che potrebbero derivare dai movimenti della FED, che continua nella sua operazione di tapering, e dallo sforamento americano del debito.

Dal punto di vista nazionale, invece, le banche italiane dovrebbero mettere in campo misure per innalzare le proprie barriere di protezione nei confronti di questi rischi interni ed esterni, seguendo la linea tracciata in merito dalla Banca d’Italia e continuando sulla strada del miglioramento dell’efficienza e della redditività.

L’occhio del FMI si è infine poggiato sul problema delle sofferenze bancarie, per le quali viene confermata dalla Banca d’Italia una percentuale di oltre il 22%. Proprio in relazione alle sofferenze è possibile individuare un alto livello di rischio per le banche italiane secondo il FMI, che potrebbero subire perdite ingenti dovute alla loro esposizione considerevole nei confronti delle aziende.

 

 

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